Sceglie Twitter come mezzo. Rita Dalla Chiesa, con un tweet, ieri ha fatto trapelare un certo disprezzo per le sardine accusandole di essere stare “in piazza a ballare e bere birra”. Mentre elogia Salvini affermando che è stato l’unico politico ad omaggiare suo padre a Palermo.
Ecco. Sinceramente, è davvero un dispiacere sentire lei, figlia di un grande uomo e servitore delle Istituzioni che allo Stato ha dato la vita, fare affermazioni del genere. E’ un peccato notare che lei non si renda conto, o non voglia rendersi conto, del fatto che Salvini la legge e Istituzioni difese e onorate da suo padre le ha umiliate e vilipese in ogni modo e maniera. Chissà infatti come l’avrebbe pensata il Generale Dalla Chiesa su un Ministro dell’Interno che balla in una discoteca marittima. Su un ex Ministro che si sostituisce alle forze dell’ordine e mette alla gogna ragazzini citofonandogli a casa. Su un all’epoca eurodeputato Salvini che riguardo il Tricolore su cui lui, generale, aveva giurato, disse “non mi rappresenta”. Chissà.
Ed oltre a questo, è infine davvero un peccato sentirla così astiosa nei confronti di un movimento, quello delle sardine, che è invece all’opposto del pensiero salviniano in merito al senso dello Stato. E che infatti oltre a chiedere cambiamenti politici nel Paese non ha mai perso occasione per scendere in piazza contro la mafia. Contro la stessa mafia che anche (soprattutto) suo padre ha combattuto.
Davvero, davvero un peccato. Perché se per Rita Dalla Chiesa Salvini è uomo da stimare, e le sardine gozzoviglianti individui che passano il loro tempo a bere e ballare, allora, con tutto il rispetto, possiamo forse dire che chi non sta omaggiando adeguatamente la memoria di quel grand’uomo che era suo padre non siamo noi.
Ma lei.
Leonardo Cecchi