Per la Cina il Covid-19 è acqua passata, economia alle stelle!

Cina economia

Mentre il mondo cade a pezzi la Cina si rialza in tempi record, i danni da Covid-19 per l’economia di Xi Jinping saranno solo un ricordo?


Se si pensa al 2020 viene in mente una sola parola: catastrofe! Tutto il mondo ha risentito dei danni causati dal Covid-19 non solo alla salute ma all’intero sistema economico mondiale. Ma mentre il pianeta continua a piangere morti (anche di fame), per la Cina di Xi Jinping il problema pandemia sembra essere ormai superato, infatti l’economia cinese è l’unica che vanta un PIL quasi equivalente a quello pre-Coronavirus. Il territorio di Wuan, insieme a tutta la nazione, è stato l’epicentro di questa tragedia, tuttavia, poco tempo dopo, si è completamente smesso di parlarne. Ecco cosa ha fatto la Cina mentre tutto il resto del mondo ha giocato a mosca cieca.




Una ripresa sorprendente

Il Prodotto Interno Lordo di tutte le nazioni è letteralmente crollato e non si può dire che se ne raccolgono ancora i cocci, perché questa sembra essere solo la punta dell’iceberg, l’inizio della fine. Le statistiche rilevano che danni simili possono essere paragonati solo al periodo della Grande Depressione. Ma mentre il mondo oscilla tra lockdown sì/lockdown no, la Cina si dissocia e prende in mano la situazione risollevandosi alla grande.




Ad oggi è l’unica che registra un aumento del PIL del 4,9% nell’ultimo trimestre, dopo le chiusure dovute al contenimento dell’epidemia. I numeri restano comunque al di sotto delle attese, che davano la crescita al 5,2% nel periodo compreso tra luglio e settembre. Eppure quella della Cina è l’unica economia prevista con segno positivo a fine anno. Una ripresa da record se si pensa che a inizio  2020 si è registrato un calo del 6,8%, che però, stando ai calcoli dell’Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino, è stato riguadagnato.




Come ha fatto la Cina a risvegliare l’economia?

Guardando i numeri si deduce chiaramente che la Cina vanta una marcia in più, ma viene subito da chiedersi cosa possa esserci alla base della sua economia. Per rispondere alla domanda bisognerebbe fare marcia indietro e chiedersi: il virus è stato completamente sconfitto? La risposta è no. Nonostante la nazione di Xi Jinping sembra non sapere nemmeno cosa sia la seconda ondata, i contagi ci sono ancora, ma di tutto si parla tranne che di regressione, cosa che invece sta accadendo in Italia. Perché? Semplice: la politica aggressiva volta al contenimento dei contagi ha consentito alla filiera produttiva di riattivarsi rapidamente, puntando sull’evoluzione delle strumentazioni mediche. La crescita della produzione industriale ha dato un’ottima spinta al rilancio dell’economia soprattutto dal punto di vista del rapporto import/export con l’Europa. Infatti, a settembre, sia le esportazioni che le importazioni cinesi sono cresciute rispettivamente 9,9% e 13,2%.

Eppure esiste ancora qualche rischio: la seconda ondata in Europa. Proprio per via del sopracitato rapprto tra oriente e occidente, se si fermano di nuovo i consumi degli occidentali costretti a restare a casa, soffre anche la macchina dell’export cinese, che conta ancora per il 17% del Pil. Per ovviare a questa eventualità, Xi Jinping sta promuovendo una campagna volta al consumo di prodotti del mercato interno piuttosto che di quello estero (instabile anche a causa degli scontri con gli Stati Uniti).

L’Europa può prendere spunto dal modello cinese?

Se si pensa che la Cina è stata la prima a uscire dal lockdown, la prima a rimettere in moto le fabbriche, a riaprire le scuole e a contenere il secondo focolaio di Pechino, verrebbe subito voglia di seguirne l’esempio. L’Europa può farlo? Come ha fatto la Cina a risollevare l’economia? Oltre al potenziamento delle strutture mediche, il gigante asiatico ha attuato il lockdown più grande della storia con più di 60mila persone chiuse in casa. Ma in primavera, dopo la graduale ripresa, ha fatto ricorso a chiusure mirate di piccole proporzioni per brevi tempi mentre provvedeva all’analisi di milioni di tamponi. Con questa politica oggi la Cina continua ad essere una delle maggiori potenze mondiali.

Silvia Zingale

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