Pensavano di fermare le Sardine con qualche trucco da miserabili troll.
E invece, nel giro di meno di due ore da quando è stata oscurata, è accaduto che la nuova pagina nazionale temporanea 6000 Sardine 2 è stata letteralmente invasa da una quantità spettacolare di adesioni, like e follower a una velocità doppia e tripla rispetto alla precedente.
Troppo spettacolare. E allora dopo poco il copione si ripete, identico: anche la seconda è stata oscurata. E anche questa volta le sardine, invece di arrendersi e scomparire, si moltiplicano. A una seconda, ne seguirà una terza, una quarta, e così via senza fine, in una sorta di chiamata alle armi che non riguarda più ormai solo sardine o simpatizzanti ma chiunque oggi si senta orgogliosamente democratico e antifascista.
Possono oscurare una pagina virtuale nel tentativo di fermare le Sardine, ma non possono cancellare le decine di migliaia di persone in carne e ossa che ogni giorno scendono in piazza.
Se qualcuno, in buona fede, pensa di rispondere a queste bassezze con la stessa moneta prendendo di mira la pagina di Salvini o di chiunque altro, allora non ha capito chi e cosa sono le sardine. Non ha compreso che noi – noi tutti – siamo realmente, tenacemente, geneticamente, diversi. Noi non attacchiamo pagine sovraniste come troll allevati a pane, odio e fascismo. Noi andiamo per la nostra strada, con la forza delle nostre idee e della nostra civiltà.
Ed è proprio grazie a questa civiltà che, alla fine, vinceremo noi.