Il sultano del Brunei ha fatto marcia indietro sulle leggi introdotte il mese scorso: pena di morte sospesa per gli omosessuali. Lo ha annunciato durante un discorso tenutosi in occasione dell’inizio del Ramadan. La moratoria annulla esplicitamente la pena capitale per gli omosessuali, adulteri e stupratori. Durante il discorso il sultano ha anche chiarito alcuni “equivoci”.
L’annuncio del sultano
Hassanal Bolkiah ha dichiarato di essere consapevole delle numerose proteste e critiche sollevate da ogni parte dal mondo e ha voluto chiarire alcuni fraintendimenti riguardanti l’attuazione del codice penale della Sharia (legge islamica). Innanzitutto ha precisato che non c’è da preoccuparsi per la Sharia in quanto “è colma della misericordia e della benedizione di Allah”.
Il sultano ha inoltre spiegato che la moratoria è presente di fatto in Brunei da oltre 20 anni e che “tale moratoria è stata applicata sull’attuazione del sistema common law.” Va ricordato che l’omosessualità era già illegale in Brunei dove i musulmani sono circa i due terzi della popolazione di 420.000 persone. Tale reato era punibile fino a 10 anni di carcere.
Una vittoria a metà
Nonostante la sospensione della pena capitale per i gay rappresenti una vittoria per gli attivisti dei diritti umani, il codice penale del Brunei prevede norme molto severe per gli omosessuali, i quali possono essere sottoposti a torture corporali o a lunghe condanne di reclusione. Per il sesso tra donne sono invece previste 40 frustate o 10 anni di prigione.
Le proteste di George Clooney e Elton John
Il sultano del Burnei avrebbe deciso di sospendere la pena capitale in seguito alle numerose proteste arrivate da ogni parte del mondo, comprese le grandi celebrità. George Clooney e Elton John hanno portato avanti un’importante campagna di boicottaggio contro gli hotel di lusso di proprietà del sultano. Secondo le due star, le nuove leggi del Brunei equivalgono a una violazione dei diritti umani.
Giulia Danielli