George Pell è stato condannato per pedofilia da un tribunale australiano.
Il cardinale Pell è stato uno dei consiglieri di Papa Francesco in materia finanziaria fino a dicembre; e fino a domenica scorsa (24 febbraio) era anche Ministro dell’Economia dello Stato Vaticano. A Melbourne, in Australia (suo paese d’origine), un tribunale lo ha condannato per abuso su minore. La condanna di Pell risale all’11 dicembre scorso, ma i dettagli sono stati resi noti solo di recente: il cardinale è stato condannato per un abuso sessuale e quattro atti indecenti ai danni di minori di 16 anni perpetrarti nei corridoi e, addirittura, nella sagrestia dei preti della cattedrale di San Patrizio; i fatti risalgono alla fine del 1996 e inizi del 1997, quando George Pell era appena stato nominato Arcivescovo della Chiesa Cattolica.
La condanna arriva proprio dopo il summit sulla pedofilia in Vaticano
Nei vent’anni che ci separano dai fatti, Pell ha continuato a scalare indisturbato la gerarchia ecclesiastica fino ad arrivare al rosso cardinale: nel 2003, infatti, Papa Wojtyla lo chiamò a Roma per entrare nel Collegio Cardinalizio. Ma ora, per Pell (77 anni), è arrivato il momento di tornare in patria dove gli si apriranno molto probabilmente le porte di una cella. In questo modo, il cardinale diventa l’esponente di grado più alto della Chiesa Cattolica ad essere coinvolto nello scandalo pedofilia. La notizia del verdetto del tribunale australiano su Pell arriva proprio pochi giorni dopo la fine del summit vaticano su questo tema, a cui aveva partecipato il Papa in persona. E che aveva anche lo scopo di dare un forte segnale circa le attività della Chiesa stessa per arginare e risolvere questo dilagante scandalo. Proprio mentre il Papa cerca così di venire a capo della tragica questione degli abusi sessuali, però, uno degli uomini a lui più vicini viene condannato per atti di pedofilia: il caso Pell è quindi un duro colpo per il papato di Francesco.
Pell ricorrerà in appello: si dichiara innocente da ogni atto di pedofilia
Alessandro Gisotti, direttore della Stampa Vaticana, ha dichiarato che si tratta di una notizia dolorosa. In attesa dell’esito del ricorso in appello di Pell, la Chiesa ha preso le tipiche misure di prudenza: divieto dell’esercizio pubblico del ministero e di ogni forma di contatto con minori d’età. Ora, prima di prendere ulteriori decisioni, il Vaticano attende l’esito del processo di appello. Pell intanto continua a dichiararsi innocente. Le vittime di pedofilia da parte di membri del clero, invece – già deluse dal discorso finale del summit tenuto dal Papa -, non sono per niente soddisfatte: sostengono che la Chiesa avrebbe dovuto prendere importanti decisioni su George Pell fin dall’inizio del processo, due anni fa.