Peggy Guggenheim è una delle figure più emblematiche del mondo del collezionismo. Ha segnato una svolta nell’ambito dell’arte moderna, elevando questo genere artistico ad arte di successo, da esporre nei migliori musei. D’altronde come lei stessa amava dire:
“Mi sono dedicata interamente alla mia collezione. Una collezione è impegnativa. Ma è quello che desideravo e ne ho fatto il lavoro di una vita. Io non sono una collezionista. Io sono un museo”
Ma qual è la sua storia?
Nasce
a New York nel 1898, suo padre, Benjamin Guggenheim, muore nel celebre naufragio del Titanic. Nel 1921 Peggy si reca in Europa, Sposa Laurence Vail e comincia a frequentare la Parigi bohémienne. Dieci anni dopo, si reca a Londra dove apre la sua prima galleria d’arte segnando l’inizio della sua celebre carriera da collezionista. Nel 1939–40 ritorna a Parigi, dove si impegna nell’acquisto di opere per la sua collezione, Peggy si dichiarava determinata a “comperare un quadro al giorno”.
Acquista
Jackson Pollock
è forse l’artista con il quale sviluppa il maggior legame. Nel 1943 gli offre la sua prima personale, vende le sue opere, e gli commissiona il suo dipinto più grande, Murale. Peggy Guggenheim incoraggia gli esponenti dell’avanguardia newyorkese.
Torna in Europa
Muore
il 23 dicembre 1979 all’ospedale di Camposampiero (Padova) dove è ricoverata per una frattura al piede. Le sue ceneri sono custodite in un angolo del giardino del suo museo. La sua collezione è diventata uno dei più importanti musei d’arte moderna al mondo. Tuttora il “Comitato consultivo della Collezione Peggy Guggenheim” continua a promuovere e diffondere l’arte e la memoria della collezionista.
Peggy Guggenheim è stata una mecenate, una donna forte che si è battuta per l’arte e per gli artisti. Il suo nome continuerà ad essere una garanzia per le collezioni e per l’arte moderna di cui era tanto innamorata.
Maria Luisa Ancona