La pedofilia nella Chiesa non è certo un mistero, anzi. Oggi uno scandalo travolge la Francia e la Santa Sede dovrà risponderne.
Il rapporto Sauvé sulla pedofilia nella Chiesa di Francia
Martedì 5 ottobre scorso la Commissione indipendente sugli abusi sessuali (Ciase) ha pubblicato il suo rapporto ufficiale sulla pedofilia nella Chiesa francese. L’indagine è durata due anni ed è stata commissionata dai vescovi stessi, alla luce di numerosi processi per pedofilia nella chiesa iniziati a partire dal 2000. L’indagine è stata affidata a Jean-Marc Sauvé. Alto dirigente francese, ex membro del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Europea, ora presidente e portavoce di svariate associazioni di vittime di pedofilia. Il Rapporto Sauvé riporta cifre spaventose: dagli anni ’50 ad oggi sarebbero 260mila i bambini che hanno subito atti di pedofilia da parte di preti francesi; il conto sale a 330mila se si aggiungono i racconti di pedofilia nella Chiesa per mano di diaconi e personale laico. In buona sostanza sarebbero circa 3000 i preti che si sono macchiati di stupro di minore e atti connessi alla pedofilia.
Scandalo tra gli scandali
Non è certo il primo scandalo sulla pedofilia nella chiesa. Nel 2003 il Boston Globe portò alla luce decine di casi di pedofilia nella Chiesa Cattolica della città. Lo stesso è avvenuto a Chicago nel 2014: un orrore che ha colpito 350 minori, riguardante 36 vescovi e che è costato alla Chiesa un indennizzo di 130 milioni di dollari. L’Irlanda fu sconvolta da Brendan Smyth, prete di Dublino che in oltre 40 anni di attività pastorale stuprò 17 bambini prima a Dublino e poi negli Usa, dove venne trasferito; il suo nome comparve però in altri 74 casi connessi alla pedofilia nella Chiesa cattolica. In Brasile 1700 preti sono stati collegati a casi di pedofilia o condannati per stupro di minore. Tra questi è noto alle cronache Padre Dos Santos di cui sono famosi i suoi diari personali.
– Io sono un seduttore e, dopo aver applicato le regole correttamente, il ragazzino cadrà dritto dritto nella mia… saremo felici per sempre […] Dopo le sconfitte nel campo sessuale ho imparato la lezione! E questa è la mia più solenne scoperta: Dio perdona sempre ma la società mai. –
Un vero e proprio manuale sulla pedofilia, dove aveva stilato un decalogo di regole e accorgimenti per restare impunito. Quella dei diari è una sorta di moda raccapricciante che ha interessato diversi prelati, poi scoperti e condannati per pedofilia proprio grazie ai loro stessi scritti. Tra questi anche Padre Bompani, italianissimo stupratore seriale di bambini dai 6 ai 10 anni.
Un silenzio assordante
Jean-Marc Sauvé chiede una reazione vigorosa da parte della Chiesa, un cambiamento repentino. Al di là del dolore per le vittime e della vergogna per l’Istituzione stessa, c’è qualcosa che accomuna tutto il clero di fronte ai casi di pedofilia: il silenzio. Poco prima che il rapporto Sauvé fosse pubblicato, fu il presidente della Conferenza episcopale, Mons. De Moulins-Beaufort, a sostenere che fosse necessario prepararsi ad un impatto gigantesco, uno tsunami di cifre spaventose. Così è stato. Un sistema di segreti intorno alla pedofilia al limite della connivenza e dell’omertà. Un elefante rosa nella stanza fatto di preti pedofili riassegnati e mandati lontano, verso nuove vittime. Le quali non avranno mai giustizia, almeno quella terrena. Buona parte degli atti di pedofilia scoperti sono caduti in prescrizione o i carnefici sono morti.
La via della redenzione
Il rapporto tra la Chiesa e la pedofilia sta tutto nella natura stessa della santa istituzione. La Chiesa ha una missione pastorale da condurre sulla Terra, si fa portavoce e garante del mistero di Dio e in funzione di questo opera e prolifica. La sua struttura deve essere quindi solida nel tempo, inattaccabile, per poter sostenere il Popolo di Dio. Questa è la sua priorità, così come esplicitato in tutte le Costituzione ecclesiastiche, nel diritto canonico e nelle encicliche papali nei tempi. In funzione di questa solidità la riparazione dallo scandalo è tutto, anche quando si tratta di pedofilia. Nascondere sotto il tappeto perché lo sporco non intacchi l’intera casa di Dio. Questo non significa che la pedofilia riguardi ogni prelato, la responsabilità di un crimine resta personale; ma questa attitudine a coprire o a chiudere gli occhi non può continuare, la confessione non può bastare per riparare qualcosa di orribile come un atto di pedofilia. I bambini vivono nel mondo secolare; sono cittadini degli Stati in cui vivono e hanno diritto ad avere giustizia. Sono migliaia, milioni di piccole vittime in tutto il mondo: un tappeto non basta più, il marcio sta esondando, la struttura crolla. E forse è giusto così.
Alice Porta