Caserta: muore una bambina a causa di un pediatra e falso medico che non le diagnosticano un tumore
Come possiamo definirci uomini dotati di ragione, se la ragione la releghiamo dentro casa e ci mascheriamo di brutalità?
Come possiamo definirci uomini dotati di un cuore, se non siamo in grado di utilizzarlo?
Come possiamo definirci uomini dotati di sentimenti, se la spinta maggiore delle nostre azioni arriva dai nostri interessi personali?
Ho paura di questi uomini, ho paura dell’umanità senza umanità.
Ho paura che diventi regola comune non curarsi dell’altro.
Ho paura dell’ uomo, che nel curare i propri interessi, danneggia l’esistenza degli altri.
Ho paura dell’egoismo, ho paura della cattiveria.
La cattiveria, l’egoismo, il marcio dell’uomo hanno ucciso l’innocenza di una bambina.
Caserta: Angelo Coronella, pediatra e neonatalogo, titolare del centro pediatrico di Casal di Principe insieme a sua moglie Ersilia Pignata – che fingeva di essere una pediatra – sono agli arresti domiciliari per omicidio colposo: nel 2014 è morta una bambina di tre anni all’ospedale Santobono di Napoli per neuroblastoma al quarto stadio non diagnosticato (www.tgcom24).
La cattiveria dell’uomo lo spinge a fingere di essere qualcosa che non è, di esercitare abusivamente un lavoro che non gli appartiene, portando alla morte una bambina.
«Gli indagati rispondono di omicidio colposo, abusivo esercizio di professione, violazione dei sigilli, falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità di sostituzione di persona.»
(tgcom.24)
Angelo Coronella, il pediatra, aveva la bambina in cura dal maggio del 2011, quando la piccola aveva solo tre mesi. I medici accusarono i genitori della piccola, di essere troppo apprensivi e continuarono a curare la bambina solo con antinfiammatori.
I genitori, visti i pianti costanti della bambina e la situazione che si aggravava, la portarono al Santobono di Napoli, dove, attraverso pochissimi esami clinici, fu riscontrata la presenza di una grande massa tumorale, un tumore al quarto stadio che non dava più possibilità di essere sconfitto.
I due coniugi ebbero in cura per due anni questa bambina senza rendersi conto che era affetta da un tumore, che nel 2014 la uccise.
Dov’è l’umanità dell’uomo?
Come si può essere così superficiali con le vite delle persone e specialmente con quelle dei bambini?
Come si può vivere con la consapevolezza di aver contribuito alla morte di una bambina?
Una bambina che aveva una vita davanti, una bambina che non doveva morire per la noncuranza dell’uomo.
Questa bambina aveva una possibilità di vita, se solo l’uomo non fosse così cattivo.
Questa bambina è morta per la mancanza di umanità degli uomini.
Queste tragedie non devono esistere, devono smettere di esistere.
Vanessa Romani