Ci sono delle attività che, se svolte di notte, acquisiscono maggiore fascino. Andare in bicicletta, per esempio. Ho sempre approfittato delle occasioni che mi hanno permesso di pedalare di sera, o di notte. Anche in città: perché questa sembra cambiare di notte. È come se, con lo spegnersi delle insegne e con l’ estinguersi del frastuono generale, la città svelasse il suo reale volto. Ma in fondo, tutto di notte svela la sua realtà, la sua verità.
Ed esistono luoghi in cui è possibile scoprirle anche quando è buio, esistono spazi nei quali si può pedalare anche di notte senza il timore di farsi male: sto pensando alla pista ciclabile inaugurata a Lidzbark Warminski (città di poche migliaia di abitanti nel nord della Polonia) che di notte si illumina senza il contributo dell’energia elettrica ma perché costituita da materiale sintetico che si ricarica grazie alla luce solare di cui si nutre durante il giorno.
E fratello Sole sicuramente gioirebbe se vedesse come i suoi raggi, di notte, diventano una suggestiva luce blu che illumina la strada, la pista, il percorso. Perché a volte le stelle si nascondono, o le si perde o non le si riconosce più.
La società di costruzioni TPA Instytut Badan Technicznych di Pruszkow, che ha realizzato la meravigliosa pista ciclabile, questo lo sa. E la luce blu che rende unica la sua creazione, è un modo per incoraggiare le gambe e i pedali e le ruote di chi cerca la sua strada. Di chi cerca la sua alba.
E si sa, bisogna affrontare ed attraversare la notte per godere di nuovo della luce: e se questo avviene pedalando illuminati, illuminate dalla bellezza, dall’ecologia, dalla genialità umana che sempre sorprende… se non facile, almeno appare possibile. Tutto è possibile, anche di notte, anche quando la realtà che rivela tutta la sua verità, può far paura e può frenare le intenzioni, il coraggio e il cammino. Tutto è possibile se della luce del Sole se ne conserva il ricordo e la forza per poi goderne quando cala la notte, quando procedere risulta complicato, quando anche la Luna sembra disorientata.
Tutto è possibile se si può pedalare, se si può proseguire, se si può andare. Perché, a volte, andare è la sola cosa da fare, quella più sensata. E a Lidzbark Warminski, lo si può fare anche di notte.
Deborah Biasco