Percorrere in bicicletta la Via Appia è possibile: da Roma a Brindisi, lungo il percorso della strada un tempo percorsa dai romani. Un viaggio di circa 700 km, differente da quello dell’attuale statale A7, che permette di scoprire le tracce romane e medievali e paesini sconosciuti.
La Gran Via in Bici è un progetto realizzato dalla sezione romana della Fiab, la Federazione amici della bicicletta, in collaborazione con l’associazione Folk Media per la promozione dei territori. Attraverso un lavoro basato sul libro dello scrittore Paolo Rumiz, che ha percorso la strada romana a piedi, e ricerche storiche, le guide Walter De Dominicis ed Enrico Caruso hanno ricostruito l’antico tracciato. In molti punti l’Appia Antica non esiste più o non è accessibile in quanto fondo privato, ma i volontari hanno messo a punto un percorso il più aderente a quello di epoca romana, utilizzando strade secondarie e sterrati. L’itinerario fa tappa in tutte le antiche mansiones, le stazioni di cambio cavalli con ristoro e alloggi costruite dal governo romano durante l’età imperiale.
“La riscoperta dell’Appia Antica, dal cuore di Roma a Brundisium (Brindisi), rappresenta un obiettivo fondamentale per la valorizzazione del più importante asse viario dell’antichità. Il piacere di poterla percorrere a piedi o in bicicletta, superando agevolmente alcune criticità, permetterà di riconoscere e apprezzare le testimonianze storiche e archeologiche che ancora si conservano lungo il suo tragitto” sostiene Walter De Dominicis dell’associazione Fiab Roma Ruotalibera.
Il percorso permetterà di venire in contatto con la storia romana, perché sono ancora molte le tracce tutt’ora presenti del suo glorioso passato. E inoltre permetterà di scoprire un sud d’Italia lontano dai circuiti del turismo più gettonato, attraverso borghi e scorci ignoti che trasudano antichità e civiltà. L’utilizzo della bicicletta poi la rende un’esperienza fuori dal comune, in cui il contatto tra l’uomo e la natura diventa più stretto che mai. Fa bene alla Terra, fa bene alla nostra anima.
Appia Antica, un po’ di storia
L’Appia Antica è una strada di epoca romana che collegava la capitale con Brindisi, il più importante porto verso la Grecia e l’Oriente. Probabilmente fu considerata il più importante snodo del tempo, tanto che fu soprannominata la Regina Viarum. I lavori per la costruzione iniziarono nel 312 a.c., per volere del censore Appio Claudio Cieco. I lavori terminarono a Brindisi nel 190 a.c. Utilizzata fino al 476 d.c. (data della caduta dell’impero Romano d’Occidente), è caduta in disuso fino al 1775, quando Papa Pio VI la restaurò e la riportò in attività.
La pavimentazione, le cui basole levigate combaciavano perfettamente, e il drenaggio ottenuto con uno strato di pietrisco, rendevano la strada percorribile in ogni condizione di tempo. Questo rappresentò una rivoluzione per l’epoca e il motivo del successo di questo snodo. La larghezza di tre metri permise la percorrenza di carri e pedoni in contemporanea. La strada univa Roma alla Puglia, passando per Terracina, Fondi, Capua, Benevento, Venosa, Taranto. Terminava nel porto di Brindisi, dove tutt’ora si possono ammirare le due colonne che celebrano la fine dell’Appia Antica.
Serena Fenni