Il Comune di Piacenza ha adottato il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba), un progetto strategico per rendere la città più inclusiva e accessibile. Il piano si concentra su spazi pubblici, edifici e percorsi, coinvolgendo cittadini e associazioni. Obiettivo: migliorare la qualità della vita per tutti, valorizzando il principio di inclusione.
Un impegno per una città inclusiva e accessibile
L’amministrazione comunale di Piacenza ha approvato il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), un progetto strategico che mira a trasformare la città in uno spazio accogliente per tutti. Con la delibera di Giunta, il Comune intende migliorare la qualità della vita di persone con disabilità, anziani e cittadini in situazioni di fragilità.
Come ha spiegato Adriana Fantini, Assessora all’Urbanistica, il Progetto PEBA rappresenta una “cassetta degli attrezzi”, utile per l’amministrazione corrente ma anche per quelle a venire.
La fase di elaborazione: tappe e partecipazione
Il percorso verso l’adozione del PEBA ha coinvolto numerosi attori e momenti di confronto. La conferenza stampa del 29 aprile ha dato il via al progetto, seguita da una presentazione pubblica il 29 maggio dello scorso anno. Sono stati organizzati workshop e corsi di formazione rivolti a professionisti e dipendenti comunali, oltre a una passeggiata urbana per identificare criticità dal punto di vista dei cittadini.
Nicoletta Corvi, assessore alle Politiche per l’infanzia e l’inclusione sociale, e Miriam Stefanoni, Garante comunale dei diritti delle persone con disabilità, hanno giocato un ruolo chiave nel processo. Il Tavolo Disabilità ha monitorato costantemente i progressi, con il prossimo incontro fissato per il 9 gennaio. Successivamente, il 15 gennaio, il Piano verrà presentato alle Commissioni consiliari competenti, e il 17 gennaio si terrà una presentazione pubblica per raccogliere osservazioni utili prima del voto finale in Consiglio Comunale.
Obiettivi e interventi: focus sul centro storico
Il PEBA si concentra inizialmente sull’area del centro storico della città di Piacenza, con particolare attenzione agli spazi e agli edifici pubblici. L’obiettivo è creare una rete di percorsi pedonali accessibili che colleghino i principali poli attrattivi, superando ostacoli come marciapiedi danneggiati, attraversamenti pedonali poco sicuri e barriere fisiche. Questo approccio mira a garantire una mobilità fluida e inclusiva per tutti.
Soluzioni per l’edilizia pubblica e gli spazi verdi
Il Piano non si limita ai percorsi pedonali, ma si estende agli edifici di interesse collettivo, come scuole, teatri, uffici comunali e spazi culturali. Tra le soluzioni previste vi sono l’installazione di rampe, ascensori e segnaletica inclusiva, nonché la rimozione di ostacoli strutturali. Anche i parchi e le aree verdi saranno riqualificati per garantire comfort ambientale e accessibilità universale.
Un aspetto innovativo del PEBA è l’attenzione alle disabilità sensoriali e cognitive, con proposte specifiche per ogni tipo di esigenza. L’accessibilità infatti non si limita solamente al fisico, ma anche all’apprendimento, alla partecipazione e alla multidisciplinarietà nella vita di tutti i giorni.
Connessioni con gli strumenti urbanistici e l’Agenda 2030
Il PEBA si integra con i piani urbanistici esistenti, come il Piano Strutturale Comunale (PSC) e il futuro Piano Urbanistico Generale (PUG), affrontando sfide chiave come l’accessibilità e la sicurezza urbana. Inoltre, il Piano si ispira ai valori dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, adottando il principio di «Leave no one behind» per promuovere una società inclusiva e priva di discriminazioni.
Il ruolo della comunità e delle associazioni
La collaborazione tra enti pubblici, associazioni e cittadini sarà cruciale per il successo del PEBA. Sono previsti incontri con le associazioni impegnate nel sostegno alle disabilità, operatori economici e cittadini, oltre alla distribuzione di questionari per raccogliere suggerimenti e feedback.
Con queste iniziative, Piacenza punta a diventare un modello di inclusività e sostenibilità, dimostrando come l’abbattimento delle barriere architettoniche possa trasformarsi in un progetto di cittadinanza attiva e innovazione sociale.