Patriottismo: – patriottismo (non com. patriotismo) s. m. [der. di patriot(t)a, sull’esempio del fr. patriotisme]. – Sentimento di amore, obbedienza e devozione verso la patria: p. vero, falso, ostentato; dare prova di patriottismo.
Treccani.
Quello di patriottismo è un concetto controverso, dai confini poco definiti, ma che generalmente si configura come l’impegno profuso, su più livelli (culturale, politico, militare) per il benessere e in nome della patria.
Nel corso dei secoli, il concetto ha assunto forme diverse, identificandosi con l’identità culturale, sociale e politica di un dato contesto storico, conservando però una caratteristica fondamentale: l’incarnazione di un ideale comune.
Uomini e donne sono morti per difendere l’onore della patria. Un sentimento d’appartenenza così insito e inconscio, che le origini sfociano in miti e leggende, quando Leonida combatteva con soli 300 uomini alle Termopili.
Alto senso civico, amore e orgoglio per la propria comunità, dopotutto, sono le fondamenta su cui i più grandi regni antichi hanno costruito i pilastri del loro impero.
Patria, Impero, Stato, Nazione: l’evoluzione del concetto di patriottismo ha seguito di pari passo l’evoluzione storica del mondo. L’uomo ha sempre percepito il bisogno di difendere la propria terra, i propri costumi, le proprie radici.
E perché no; in fin dei conti, appartenere a un comunità e percepire la necessità di difenderla, sono bisogni primari alla base della piramide sociale.
Tuttavia, cosa accade quando l’amor di patria diventa desiderio di supremazia? Basti pensare all’impero romano per avere una risposta. Un impero colonizzatore dalle immani proporzioni, che ha esportato ai vinti il concetto stesso di Roma. Roma era un ideale.
Alla fine, la maggior parte dei popoli soggiogati percepivano un sentimento d’appartenenza all’impero.
Esiste, però, anche un altro Stato, in tempi molto più recenti, che ha fatto del patriottismo una vera e propria colonna portante del paese: gli Stati Uniti d’America.
Amor di patria ai limiti del sopportabile
Gli USA hanno profuso parecchie energie per dare al mondo l’immagine di stato liberale e progressista. Ideali e sogno americano vengono propinati in tutte le salse in ogni propaganda politica, film, serie tv, documentari, etc, etc etc.
A ben vedere, in molti film americani c’è sempre l’agente dagli altissimi valori morali, civici ed etici che lotta contro un terrorista (di solito latino, cinese o russo) che, non solo attenta alle vite di poveri innocenti, ma che mette in pericolo il concetto stesso di libertà.
Capitan America non è altro che il simbolo del patriota perfetto: sognatore, liberale, giusto. Molti americani, nonostante si tratti di un fumetto, hanno preso come simbolo quest’uomo in calzamaglia, proprio perché testimonia la piena e totale accettazione di quell’ideale.
Per un esempio più realistico sulla percezione patriottica americana, basta guardare un film di Clint Eastwood. In fondo, come potrebbe non essere patriota un popolo, i cui padri fondatori hanno scritto la dichiarazione dei diritti dell’uomo, che è tutt’ora un capolavoro di liberalismo e progressismo?!
E come può, quello stesso popolo patriota, che si fa promotore dei più alti ideali liberali, infangare quella stessa dichiarazione e quelle stesse idee con episodi di violenza e razzismo verso chiunque non sia di razza “americana”?! (Che poi, diciamocelo, gli americani tutti sono un popolo ibrido).
La verità è che gli Stati Uniti sono un paese pieno di contraddizioni. Ideali liberali, sì, ma solo con gli americani. Alto patriottismo, sì, ma estremamente strumentalizzato (come politica sia interna che esterna).
Orientarsi nella selva oscura di patrioti, nazionalisti, liberalisti, pacifisti, guerrafondai, cosmopoliti, militaristi, tutti accomunati dall’amor di patria, parola passe-partout che ormai ingloba una miriade di concetti, da quelli più estremisti a quelli più puramente idealisti, non è semplice.
I tre tipi di patriottismo
Per semplificare e trovare un filo di Arianna nella miriade di concetti a disposizione, si può teorizzare l’esistenza di tre tipi di patriottismo:
- il primo tipo si fonda sull’etnia, sulla terra, sulle tradizioni. Di fatto, questo concetto è sinonimo di nazionalismo. Quindi, a ben vedere, si tratta di una comunità culturalmente omogenea che condivide lingue, radici e visioni comuni. E’ un’incubatrice di visioni militariste e politiche autoritarie, tant’è che, sovente, la nazione si rafforza attraverso la lotta contro le altre nazioni.
- Il secondo tipo ha una natura completamente opposta. E’ un patriottismo che si fonda su valori etici e culturali, valori morali, in grado di creare un sodalizio umano a prescindere dall’etnia. E’ il patriottismo di Mazzini e di Rousseau, l’ideale dei padri fondatori d’america, e che quindi ingloba una visione internazionalista e cosmopolita.
- Il terzo tipo di patriottismo è di tipo imperiale. E’ quello di coloro che conquistano un egemonia forte, ben al di là dei confini nazionali (naturali). L’egemonia imperiale può essere realizzata in modo diretto, cioè con la conquista e l’annessione del territorio, o in modo indiretto con la superiorità militare, tecnologica, economica, culturale. (Spesso questi due tipi di egemonia si combinano insieme). Il patriottismo imperiale è caratterizzato da due elementi distintivi: l’impero può esportare ai conquistati i propri valori e i propri ideali, offrendo però partecipazione diretta alla “cosa pubblica”; oppure non si preoccupa di esportare i propri valori, ma preferisce conquistare semplicemente i mercati e rafforzare i propri confini.
In America i tre concetti sono ben miscelati, eppure, chissà perché, sono sempre gli estremisti e gli ignoranti a prediligere il primo o il terzo tipo. L’epoca di Trump, dopotutto, ha dato voce a tutta una serie di pensieri tossici che era meglio tenere taciuti per pudore.
Il caso di Lee Wong
Il caso del funzionario di Stato dell’Ohio, Lee Wong, in questi giorni è diventato virale. Un uomo asiatico – americano e patriota, come egli stesso si definisce (ma, prima o poi, in America non definirsi patrioti diventerà un crimine contro lo Stato) è stato accusato di non rappresentare gli ideali americani, di non essere americano.
Il problema?! Ovviamente i tratti somatici non americani. Lee Wong ha origini asiatiche. Il funzionario di stato, però, preferisce non essere accondiscendente, non assecondare col silenzio le insinuazioni e gli insulti di coloro che mettono in dubbio la sua anima americana.
Durante un consiglio, mostra al mondo le sue cicatrici (brutte cicatrici davvero), che l’uomo si è procurato svolgendo il servizio militare per gli Stati Uniti d’America. In conclusione del suo discorso shock, dopo aver ribadito più volte la devozione per il suo paese, Lee Wong chiede pubblicamente se lo scempio del suo corpo sia abbastanza patriottico.
Un discorso appassionato, illuminante e palesemente anti razzista. Un discorso da vero patriota americano che ama il suo paese. Purtroppo, però, l’epoca di Trump ha davvero autorizzato tutta una serie d’incursioni razziste basate più sul folle estremismo nazionalista, che sul più alto concetto di patriottismo.
Non è un caso se a Manhattan una donna asiatica è stata aggredita perché “non era americana”, nel totale disinteresse generale.
Ideali d’appartenenza, ideali di libertà sono concetti di altissimo voltare etico, che non possono essere insozzati in questo modo. L’America ha fondato uno Stato su quei valori, anzi, ne ha creato un vero e proprio culto. E infatti, il fanatismo è dietro l’angolo.
E’ un vero sacrilegio svergognare la dichiarazione americana in questo modo.
Patriottismo liberale
La dichiarazione Americana sostiene che:
tutti gli uomini sono creati eguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di certi Diritti inalienabili, che tra questi vi siano la Vita, la Libertà e il perseguimento della Felicità. Che per assicurare questi diritti sono istituiti tra gli uomini i Governi, che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati. Che quando una qualsiasi Forma di Governo diventa distruttiva di questi fini, è Diritto del popolo di alterarla o di abolirla, e di istituire un nuovo Governo, ponendo il suo fondamento su questi principi e organizzando i suoi poteri in una forma tale che sembri ad esso
la più adeguata per garantire la sua sicurezza e la sua felicità
Libertà. Amore. Etica. Chi è che non vorrebbe difendere questi ideali?! Sarebbe il caso di dimenticare l’era del parruccone. Un patriottismo tossico, come quello dimostrato ultimamente, è l’ennesimo veleno che intossica il mondo.
Antonia Galise