Mentre cresce sempre di più la consapevolezza riguardo la necessità di rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro, il Consiglio dei ministri italiano ha recentemente varato un decreto legge: nell’affrontare l’attuazione del PNRR – Piano di Ripresa e Resilienza – ha deciso di investire anche sulle nuove misure di sicurezza del lavoro. Questo decreto, discusso lunedì, ha catturato l’attenzione grazie all’introduzione della patente a punti nei cantieri, che può essere chiamata anche patente a crediti. Questo è un sistema innovativo destinato a classificare imprese e lavoratori autonomi operanti nel settore edilizio.
Sebbene il concetto di una patente a punti nei cantieri non sia del tutto nuovo, la sua inclusione nel PNRR è stata enfatizzata come un passo decisivo per migliorare la sicurezza sul lavoro in Italia. Questa iniziativa, che sarà obbligatoria a partire dal 1º ottobre 2024, ha destato un notevole interesse e ha suscitato un dibattito che va oltre il contesto legislativo.
Il decisivo passo avanti della sicurezza sul lavoro: la patente a punti nei cantieri
Il progetto della patente a punti nei cantieri è uno degli investimenti previsti nei finanziamenti europei provenienti dal bando Next Generation EU. Il PNRR, la declinazione italiana del NGEU, ha ricevuto l’approvazione congiunta di nuove misure, tra cui un focus rilevante sulla sicurezza del lavoro. In particolare, il decreto-legge varato lunedì scorso introduce un innovativo sistema denominato patente a punti o patente a crediti in relazione al lavoro cantieristico.
La patente a punti nei cantieri diventerà obbligatoria a partire dal 1º ottobre 2024 per tutte le imprese e i lavoratori autonomi operanti nel settore edilizio e nei cantieri di carattere temporaneo. Sebbene non sia una novità assoluta, dato che la proposta di introdurla emerge ciclicamente, questa volta è una bozza del decreto legge del PNRR. La sua implementazione è stata spesso discussa come possibile soluzione per mitigare gli incidenti sul lavoro.
Secondo le bozze circolate, il meccanismo funzionerà in modo simile alla patente per la guida delle auto. Ad ogni impresa o lavoratore autonomo sarà assegnata una dotazione iniziale di 30 punti, e in caso di illeciti o irregolarità, verranno decurtati punti proporzionalmente. La patente a punti sarà rilasciata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Come funziona la patente a punti nei cantieri
Il decreto-legge non è ancora stato pubblicato, ma secondo le informazioni preliminari, chi non possiede la patente o ha meno di 15 crediti non potrà operare in un cantiere edilizio e sarà soggetto a sanzioni amministrative da 6.000 a 12.000 euro. In caso di incidente con conseguenze permanenti, la patente subirà una decurtazione di 15 punti, mentre in caso di inabilità temporanea che superi i quaranta giorni, ne verranno tolti 10.
Il massimo della penalità, pari a 20 punti, sarà applicato in caso di incidente mortale in un cantiere, con la conseguente sospensione delle attività. Tuttavia, dopo aver seguito un corso di formazione, l’impresa o il lavoratore autonomo potranno recuperare almeno 15 crediti e riprendere l’attività.
La decisione sulle sanzioni sarà affidata all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che avrà il potere di sospendere cautelativamente la patente fino a un massimo di dodici mesi. Si sottolinea inoltre che, al momento della decurtazione dei punti, questi potranno essere reintegrati nella patente solo dopo un corso di recupero, dal valore di cinque punti.
Sono comprese poi, all’interno della bozza del dl, anche eventuali benefici economici che vanno ad integrarsi con la tutela della salute sul posto di lavoro e il rispetto delle aziende dei contratti collettivi e sindacali: ogni trattamento promesso dal contratto deve essere rispettato, sia nel caso di appalti sia subappalti.
Dibattito sindacale: le critiche nei confronti dell’incentivo
Il discorso sulla necessità della patente a punti nei cantieri è tornato come un boomerang dopo le cinque morti nell’incidente del 16 febbraio nel cantiere della catena di supermercati Esselunga a Firenze, in cui però ci sono stati anche dei gravi feriti. Marina Calderone si è espressa sulla volontà di reintrodurre il reato penale nel momento in cui la manodopera operaia venga adottata anche senza la presenza di un contratto regolare di appalto o subappalto.
Dire poi che la patente a punti non fosse una novità è giusto: una menzione precedente era avvenuta già in decreto del 2008 che si occupava della sicurezza sul lavoro. Il decreto però non ha mai visto alcuna approvazione, almeno fino ad oggi. Con il suo debutto previsto per il 1º ottobre 2024, la patente a punti nei cantieri rappresenta una risposta legislativa significativa volta a migliorare la sicurezza sul lavoro.
Durante un incontro tra governo e sindacati sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha sollevato critiche sulle modalità di funzionamento della patente. Ha evidenziato infatti la mancanza di un documento scritto durante l’illustrazione delle proposte, sottolineando la necessità di una discussione più approfondita. Le preoccupazioni del sindacato riguardano la necessità di affrontare concretamente il problema delle morti sul lavoro, definendo le risposte attuali come “parziali” e sottolineando la mancanza di una chiara copertura economica.
Una nota positiva è rappresentata dall’annuncio di nuove assunzioni di ispettori del lavoro, previste nel decreto Pnrr. Questo passo aggiuntivo verso la sicurezza sul lavoro prevede l’arrivo di 766 nuovi ispettori, compresi sia sblocchi di assunzioni già previsti che nuove assunzioni, indicando un impegno crescente verso la vigilanza e l’applicazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sicuramente inserire la patente a punti nei cantieri, per quanto potesse essere un’idea di antica data, è oggi un importante passo avanti per garantire sicurezza e sanità sul lavoro nei confronti dei dipendenti, e attenzione e rispetto delle regole da parte dei datori di lavoro.
D’altro canto però, è abbastanza agghiacciante quanto la categorizzazione e le perdite dei punti mostrino due aspetti: da un lato, che già si pensa al fatto che ci saranno nuove morti bianche e quindi altre vittime del lavoro; dall’altro, è spaventosa la sproporzionalità tra i punti della patente – che nel caso di morte o malanno, diminuiscono – e l’indisponibilità permanente o temporanea di una persona. Vediamo quindi che i danni per il lavoratore siano sempre più costosi e gravi rispetto alle conseguenze per i grandi proprietari.
Ben venga ogni iniziativa legislativa tesa a evitare morti sul lavoro. I dati sono allarmanti, ma non sarà certo sufficiente aumentare sanzioni e pene. Quello che servirebbe è la diffusione di una cultura della vita e del rispetto di chi lavora, che purtroppo sta sempre più soggiacendo alla logica del profitto.
Paragonare la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro a infrazioni del codice stradale è offensivo della vita dei lavoratori e sa di meta propaganda politica …. .
Negli ultimi anni i morti sul lavoro e per lavoro hanno contato numeri impressionanti, vergognosi per un Paese civile.
Agli imprenditori non serve una patente a punti, serve una morale che tenga in debito conto il valore della vita di chi esce di casa per migliorare le condizioni di vita sua sue e della sua famiglia.