Poche persone nel mondo possono vantare di avere un film completamente dedicato a loro. Ancora di meno possono dire che questo film è rimasto nella memoria collettiva. Hunter Doherty Adams può dirlo, essendo il medico dietro la storia di Patch Adams.
Ebbene sì, “Patch” Adams ha un vero nome, oltre al suo iconico soprannome, e compie oggi ben 76 anni. Quella di aiutare gli altri è, oltre che una scelta lavorativa, una vocazione, nella maggior parte dei casi. Aiutare i bambini inoltre è un istinto che tutti abbiamo, perché nessuno, menti deviate a parte, farebbe del male ad un bambino.
Un medico particolare
L’infanzia e l’adolescenza di Adams non sembrano proprio appartenere ad un futuro medico. Figlio di un militare, vive i primi anni della sua vita in giro per l’America ed il mondo, alle spalle del padre, persona rigida e severa. Come spesso accade intorno ai 16 anni Hunter riesce a migliorare il proprio rapporto con il padre. Una settimana dopo quest’ultimo muore.
Non appena io e mio padre eravamo diventati amici lo persi.
Il giovane Hunter si trasferisce con la madre in North Virginia, dove vive un periodo molto tumultuoso della sua vita. Già dalla giovane età infatti il futuro medico dimostra tutti i suoi ideali inclusivi e progressisti. Mosso da tali idee, che lo porteranno poi al successo attuale, “Patch” scrive articoli contro la segregazione e l’ipocrisia della Chiesa e della religione.
Erano i primi anni ’60, la rivoluzione era nell’aria, ma non si era ancora realizzata, e alcuni argomenti erano tabù. Hunter Adams però non aveva tempo di attenderla. Il giovane ribelle aveva bisogno di cambiamenti repentini, in nome dell’amore. Poco dopo chiederà alla madre di metterlo in un ospedale psichiatrico perché aveva tentato il suicidio.
Gli studi da medico e la clownterapia
Uscito dalla clinica “Patch” inizierà a studiare medicina. Naturalmente il suo spirito rivoluzionario non si placherà, e inizierà a intrufolarsi nei reparti dei malati terminali, per fare un po’ il buffone e regalare un sorriso a persone che in quei giorni trovavano poco di cui sorridere. Adams questo non poteva accettarlo, poiché:
La salute si basa sulla felicità.
Questa massima sarà quella che guiderà tutto il suo percorso futuro. Nel 1972, a soli 27 anni, “Patch” Adams fonda il Gesundheit! Institute, insieme a dei collaboratori. La ricetta è semplice: sanità gratuita e terapia del sorriso, il più grande regalo che una mente tanto geniale come quella di Hunter Adams abbia fatto all’umanità.
La clownterapia, o terapia del sorriso, si basa proprio su questo: sul sorriso. Diversi dottori, vestiti da clown, attraversano i corridoi di ospedali, case di riposo, centri diurni, orfanotrofi e case famiglia, con il solo scopo di donare un sorriso agli ultimi. E’ facile infatti immaginare gli ospedali come posti bianchi ed asettici, contenitori di malattie e cure, una macchina che funziona perfettamente, e che giornalmente scarica negli obitori chi non ce l’ha fatta.
Nella rappresentazione classica dell’ospedale infatti, così come in quella della medicina, viene trascurato un elemento fondamentale: la componente umana. Il dottor Adams sapeva benissimo quanto l’amore, il sorriso e la felicità fossero importanti, e ha deciso di insegnarli al mondo. “Patch” Adams ha colorato le corsie degli ospedali.
Siamo qui per aiutare i pazienti a vivere la più alta qualità di vita e, quando non è più possibile, per facilitare la più grande qualità di morte.
Non solo terapia del sorriso
La clownterapia è quella che ha portato Adams alla ribalta e l’ha messo tra le persone che hanno cambiato la storia della medicina, ma, naturalmente, il suo pensiero non si limita a questo. Adams ha studiato a lungo la correlazione tra felicità e salute, esplorando quanto il corpo reagisca meglio alle cure se l’umore è buono.
Nel corso della sua vita una particolare rilevanza hanno assunto le riflessioni sulla depressione. Hunter Adams non ha paura a dire che la depressione, nella maggior parte dei casi, non è una malattia. Per quanto tale affermazione possa sembrare assurda in prima istanza se si sposta il focus sul lato umano della questione si può comprendere il punto di vista del medico.
La depressione, nella sua visione, nella maggior parte dei casi è causata dalla solitudine. Curarla è quindi la cosa più facile del mondo: basta dare amore e affetti a chi non li ha. Per quanto questa teoria possa essere opinabile, considerando anche il peso che una patologia come la depressione ha in questo momento storico, riesce ad esprimere perfettamente il fulcro degli studi e delle terapie del dottor Adams.
D’altronde, come spesso accade con personalità geniali, “Patch” è un personaggio divisivo, che non ha paura di esprimere ogni sua opinione e di portare avanti le proprie idee. Per esempio, ecco come ha commentato il film a lui dedicato e l’interpretazione di Robbie Williams:
Williams, per fare me, e anche in modo contestabile, ha guadagnato 21 milioni di dollari. Se fosse stato un po’ più simile al vero me, quei soldi li avrebbe donati all’ospedale che tentiamo di costruire da 40 anni. Da lui non sono arrivati neanche 10 dollari.
Il personaggio è quindi sicuramente controverso, e potrebbe sembrare, a occhi conservatori, un semplice buffone che ha studiato medicina. Anche se siete tra questi comunque dovreste ringraziare Hunter Doherty Adams. In una società che spinge verso l’individualismo e la digitalizzazione dei rapporti infatti è importante avere personalità di questo tipo, che ci ricordino quanto siano importanti gli affetti e il contatto fisico, e quanto, in fondo, l’uomo sia un animale sociale.
Marzioni Thomas