In un mondo pieno di discriminazioni di ogni genere, finalmente una notizia che ci dà speranza. In data 2 ottobre è stato approvato dal Governo il Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e dell’integrazione delle persone con disabilità.
Cosa prevede il Programma
L’associazione Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’handicap) esprime profonda soddisfazione per l’approvazione di questo documento predisposto dall’Osservatorio Nazionale sulla condizione dei disabili, ma quali sono gli obbiettivi del programma?
L’ambito di intervento previsto è molto ampio e spazia dal riconoscimento della condizione di disabile, al diritto alla salute, fino alle politiche per la vita indipendente, per l’occupazione e il lavoro, senza dimenticare l’annoso tema dell’accessibilità e della mobilità.
I propositi più concreti sembrano riguardare l’ambito lavorativo e quello dell’istruzione. Per quanto riguarda il lavoro si propone alle grandi imprese di istituire uno specifico Osservatorio Aziendale con un ausilio maggiore della figura del disability manager.
Nell’ambito dell’istruzione, si sta pensando di fornire una formazione più specifica per gli insegnanti di sostegno. Inoltre, uno degli scopi principali del programma è quello di ridurre le disuguaglianze territoriali nell’attuazione delle politiche pro-disabili.
Tra il dire e il fare… I Nodi dell’applicazione
Si tratta certamente di una lodevole dichiarazione di intenti. Non dobbiamo dimenticare che i disabili sono stati a lungo relegati ai margini della società ed ogni presa di posizione o iniziativa politica a favore dei diritti di questa categoria è ben accetta. Tuttavia, sarebbe ingenuo pensare ad un’applicazione lineare e senza ostacoli di questi propositi.
Ad esempio, la figura del disability manager (un portavoce specializzato delle istanze dei disabili presso aziende ed istituzioni) è ancora poco regolamentata ed utilizzata.
Parlando di riduzione della disuguaglianza territoriale, è noto il caso dei disabili gravi siciliani che hanno combattuto una lunghissima battaglia per ottenere fondi di assistenza (arrivati in parte e lentamente).
La speranza è che si trovino modi per applicare i buoni propositi. In questo senso l’attivazione di corsi di formazione specifici per insegnanti di sostegno sarebbe molto utile considerando che il Nord soffre di una carenza in questo settore.
Il lavoro dell’insegnante di sostegno infatti, viene troppo spesso sottovalutato e considerato un ripiego, per questo urge una sensibilizzazione sulle funzioni di questa figura professionale.
In Conclusione
L’auspicio è quello di un mondo più accessibile a tutti materialmente e socialmente. Un mondo realizzabile attraverso l’abbattimento di più barriere possibili senza dimenticare che i disabili sono prima di tutto persone, non malati da assistere.
Gessica Liberti