Di Mirko Busto
A Pasqua siamo tutti più buoni (ma già a Pasquetta tutto cambia). Parafrasando il famoso detto “non si ingrassa da Pasqua a Pasquetta ma da Pasquetta a Pasqua”, si potrebbe dire che gli agnelli non si salvano da Pasqua a Pasquetta ma da Pasquetta a Pasqua.
Soprattutto se di cognome fai Berlusconi o Boldrini, se tra gli scranni del Parlamento c’hai passato più di una Pasqua e se la possibilità di fare qualcosa di concreto per milioni di agnellini – non 3 o 4 – ce l’hai avuta davvero.
Premetto: non ho nulla in contrario agli animalisti della domenica, anzi, qualsiasi persona che anche solo per un giorno risparmi questo abominio ben venga. Detto ciò mi sorprende l’ipocrisia di chi per anni ha avuto una reale possibilità in quanto maggioranza di far qualcosa di concreto su questi temi ed è sempre stato fermo, indifferente o complice e oggi si spaccia come paladino della causa ambientalista adottando qualche cucciolo (che domani chissà che fine farà).
Ogni anno abbiamo a che fare con cifre spaventose: i dati riportati da Animal Equaty parlano di circa 4 milioni gli agnelli uccisi ogni anno in Italia per il consumo, tra quelli esportati dall’Est Europa (Romania prima di tutto) e quelli allevati in Italia. Una cifra che aumenta se prendiamo in considerazione anche pecore, agnellotti e capre. Nel solo periodo pasquale si sfiorano gli 800.000 animali uccisi.
Uccisi in maniera inconcepibile.
Dalle denunce di molte associazioni animaliste la situazione appare allarmante. Sia durante il trasporto all’interno dei camion che nei macelli questi animali vengono lasciati agonizzanti, senza cure veterinarie, in stato di ipotermia e in condizioni igienico-sanitarie pessime, in alcuni casi prossimi alla morte. Violenze e maltrattamenti sono la norma, con tutto ciò che ne consegue: rischi di contaminazione per tutti gli altri animali e ripercussioni per la salute dei consumatori.
Cosa hanno fatto i vari Berlusconi e Boldrini in tutti questi anni per arginare questa situazione drammatica? Nulla. Anzi. Tutto ciò che ha riguardato produzioni intensive e industriali è stato cospicuamente incentivato. Magari, mi direte, hanno avuto l’illuminazione ora… ottimo!