Pasolini: a 41 anni dalla morte, si riaprono le indagini

Panorama

 

Esattamente 41 anni fa, una mano assassina tolse la vita a  Pierpaolo Pasolini, privandoci così del suo indiscusso genio ribelle. Le circostanze che portarono alla sua morte, nella ormai nota notte tra il primo e il due novembre del 1975 in un campetto della periferia, all’idroscalo di Ostia, sono tutt’altro che chiare. Di certo sappiamo che a togliere la vita a Pasolini fu uno dei suoi “Ragazzi di vita“, Giuseppe Pelosi , all’epoca dei fatti 17 enne, prese brutalmente a bastonate Pierpaolo , poi, quando ebbe finito, prima di scappare via, passò per due volte con l’auto dello stesso Pasolini, sul povero corpo agonizzante. Sicuramente, Pelosi non ha agito da solo, su alcuni reperti rinvenuti sulla scena del delitto, ci sono tracce di DNA ignote. Di questi giorni la notizia che potrebbe far riaprire il caso, cioè quella che, sarebbe spuntata una terza traccia genetica. Quindi, oltre a quella del Pelosi e del famoso ignoto, una terza persona sarebbe stata coinvolta nell’omicidio di Pasolini. A scoprirlo, sarebbe stata la genetista Marina Baldi, incaricata dal legale della famiglia Pasolini, l’avvocato Stefano Maccioni , che riprendendo anche i riscontri evidenziati dal Ris, afferma che: “Sul reperto 7, maglia di lana a maniche lunghe, ci sono altri due DNA, di cui quello del ‘2° soggetto ignoto’ è misto al DNA di Pasolini – ed è stato riscontrato anche su altri reperti, (il N° 3, slip neri, traccia 1 e traccia 3; reperto 21, fazzolettino; reperto 23, maglietta a maniche corte; reperto 16, giubbino rosso; reperto 19, scarpe da donna marrone), ma quello appartenente a 3° soggetto ignoto  è un profilo singolo, estrapolato da una traccia verosimilmente ematica. Insomma , c‘è l’impronta biologica di qualcuno che, nel momento in cui c’è stato il contatto con la vittima, era ferito, con ferita recente perché perdeva sangue“. Alla luce di questi nuovi elementi, l’avvocato ha dichiarato:” Chiediamo alla Procura di Roma di procedere alla riapertura delle indagini al fine di individuare a chi appartenga il profilo biologico di ignoto 3, oltre che ovviamente quello degli altri DNA rimasti allo stato ignoti. Riteniamo che la Procura potrebbe restringere il campo di azione utilizzando la sopra richiamata NGS ma soprattutto indagando nell’ambito della criminalità romana dell’epoca considerando soprattutto coloro che gravitavano intorno alla neonascente Banda della Magliana . Abbiamo evidenziato un nome tra tutti quello del professor Aldo Semerari che ricorre nella memoria presentata dai Pm in relazione al processo Mafia Capitale e che guarda caso era stato anche il consulente di Pino Pelosi nel primo processo innanzi al Tribunale per i Minorenni. Ci auguriamo che l’aver ancorato la nostra richiesta ad un dato incontrovertibile, come il DNA, induca la Procura di Roma nella quale riponiamo la massima fiducia a continuare la ricerca della verità”.

Il delitto di Pasolini è uno di quei famosi  misteri italiani irrisolti. Anni e anni di indagini e ancora verità parziali. Ci si augura che, anche grazie a questi nuovi elementi acquisiti, finalmente si giunga alla verità da tanto tempo agognata, e che finalmente si possa fare pienamente giustizia .

 

 

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