Anna Lou Castoldi, figlia di Marco Castoldi (in arte Morgan) e Asia Argento, è finita in un turbine di polemiche. Il motivo? Sembrerebbe che la ragazza, oramai 17enne, abbia imbrattato i sedili di un bus dell’Atac a Roma. Il fatto è emerso perché la stessa ha postato una fotografia sul suo profilo Instagram ( blue.lou,seguito da più di 35.000 mila persone), coadiuvato da una Stories dove parrebbe evidente che a compiere l’atto vandalico sia stata proprio lei.
Come spesso accade il popolo social e di internet, giudice crudele e inquisitore, ha cominciato a commentare il fatto. Sia chiaro: imbrattare i mezzi pubblici è un reato ( punibile secondo l’articolo 639 del codice penale, con la reclusione da uno a sei mesi o con una multa da 300 a 1.000 euro) e nessuno sta inneggiando all’emulazione. Ma tra lo scrivere che è un gesto sbagliato e scagliare offese verso la ragazza e i suoi genitori ce ne passa. La giuria popolare, la maggior parte, ha cominciato a vomitare sentenze e giudizi che, più o meno educatamente o più o meno ferocemente, recitavano frasi del tipo: tali genitori tale figlia, cosa vi aspettavate dalla figlia di Morgan e Asia? Poverina è rovinata già a 17 anni….
Lo stesso hanno fatto molti giornali, con titoli apocalittici, come se tutti i mali legati ai trasporti romani fossero riconducibili alla figlia di Morgan e Asia, anche loro coinvolti in quanto punto di origine di ogni male.
Le scuse di Anna Lou
La lista è lunga. Ed è dolorosa. Perché Anna Lou può e deve senz’altro prendersi le responsabilità del suo gesto vandalico, ma l’essere figlia di due personaggi famosi non è una colpa. La stessa ha già scritto un bellissimo messaggio di scuse, sincere. Anche questo utilizzando una Stories di Instagram. Scrive Anna Lou:
Ciao. È vero; ho fatto una cosa di cui non mi vanto, un errore, lo capisco, ora lo vedo, ho sbagliato e chiedo scusa, non però in modo formale, conformista, come chi lo ‘deve’ fare, ma chiederò scusa in modo sincero col cuore e con la testa, alle persone che ho offeso, non a chi non ha nulla a che fare con quello che è successo e che parla solo per offendermi ma non c’entra nulla, non sa nulla di me, non è minimamente toccato da questo fatto, non sa nulla di mio padre e di mia madre, di cosa possa significare essere figlia loro, se un privilegio o una condanna, certo non una colpa ma soprattutto (e questo vale per tutti) non sa cosa significa avere 17 anni oggi, in questo mondo privo di tenerezza, di esempi gentili, violento e disumano…
Le scuse di Anna Lou, che dimostra, tra l’altro una grande dimestichezza con la lingua italiana e una capacità di esprimersi superiore di certo a quella dei suoi haters, continuano in un secondo scritto. Qui la 17enne si scusa con tutti i lavoratori, con chi dovrà pulire e anche con i suoi genitori “per aver dato un’altra occasione per criticarli”. Ed è in quest’ultima frase che si legge la purezza dei suoi 17 anni.
Anna Lou, senza colpa, si trova sui giornali da quando è nata: per le dispute dei suoi genitori (si spera risolte), per l’affidamento, per i problemi dell’uno e dell’altro. Anna Lou ha 17 anni adesso. E come tutti i 17enni farà le sue cavolate, come tutti noi. E ne pagherà le conseguenze anche senza che si erga in piedi una mostruosa giuria popolare di mostri puritani e benpensanti. Mi sembra così scorretta e sproporzionata questa reazione. Come se prendersela con lei risolvesse i problemi del mondo. Non credo in questo tipo di democrazia. A volte sarebbe meglio tacere. Cara Anna Lou, hai proprio ragione: hanno ucciso la tenerezza e non è colpa tua.
Marta Migliardi
A me non frega niente di chi è figlia. Semplicemente non dimostra molta intelligenza. Le bravate le fanno tutti gli adolescenti, ma pubblicare su Istagram la sua bravata vantandosene indica che 1)pensava che non fosse una cosa sbagliata, 2)di non subire conseguenze. Un minimo di senso di responsabilità a 17 anni (quindi faccio notare che il prossimo anno avrà diritto di voto) lo si dovrebbe avere. Non ha 12/13 anni.
Non mi piace l ‘articolo. Compassione? Non ha capito niente. Ha dimenticato tra tutte le scuse di chiedere scusa a se stessa. A cosa serve fare la vittima? A cosa serve mettere in rilievo la sua identita la sua storia.. non ci interessa, e nessuno dica che sia comunque pubblicità, sicuramente prima aveva una migliore reputazione. Dopo questo articolo ancora meno. Ad ogni modo bravate ed imbrattamenti ce ne sono sempre stati e siamo attrezzati. Che vada a ripulire piuttosto.
Gentile Luca, io non giustifico affatto l’atto vandalico che è sbagliato e di cui la ragazza pagherà le conseguenze. Ma leggendo commenti sotto la sua foto di Instagram e sotto articoli di altre testate ho trovato cose, a mio avviso gravissime, tipo: ‘fai schifo tu e i tuoi genitori di mxxxa’ oppure ‘ le mele marce non cadono mai lontano dall’albero’ e peggio ancora ‘muori tu e i tuoi xxxxx genitori’. Lei ha sbagliato e si è scusata, non credo commenti/ insulti di tale tenore (l’età dei commentatori andava dai 24 ai 44 anni!) possano aiutare lei o altri a comprendere i propri errori. Oltretutto non darei nemmeno per scontate le scuse, dato che ci sono tantissimi adolescenti che hanno bullizzato (inviando video privati), minacciato professori e insultato persone anziane che non solo non hanno domandato scusa, ma sono stati anche difesi dai propri genitori. Io credo che questi commenti violenti fatti da persone adulte siano più gravi e pericolosi del gesto, sbagliato, di una 17enne. Il buon esempio deve partire da ognuno di noi. Buona giornata.