“Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa“.
Le Petit Prince, Antoine de Saint-Exupéry
Ognuno dovrebbe avere una rosa di cui prendersi cura: una rosa a cui dare un nome, di cui riconoscere il profumo, e a cui pensare quando fa freddo, quando fuori piove, quando l’inverno ha lasciato un vuoto nel mezzo dell’aiuola in giardino. Ognuno dovrebbe avere una rosa da dissetare, da proteggere, da accarezzare. Ma per offrire tutto questo ad una rosa, occorre possedere l’appropriato, giusto spazio: ed ognuno, dovrebbe poter contare su un angolo di mondo, di paese, di città, ritagliato per la sua rosa, per il suo verde, per la sua primavera. Proprio come fanno i bambini e le bambine con i fogli di carta: un po’ per uno, e colorano tutti e tutte.
E la bellissima, romantica, elegante Parigi, è pronta per essere arricchita piccoli orti, da piccoli giardini pubblici, grazie ala proposta di legge che è stata ideata in seguito alla dichiarazione del sindaco Hidalgo e che prevede la messa a disposizione di cento ettari di spazio verde entro il 2020. Si tratterà di veri e propri permessi concessi a coloro che vorranno creare piccoli ma preziosi spazi verdi attorno alle loro case, ai loro uffici e a tutti gli ambienti frequentati; tali permessi avranno validità triennale e potranno essere rinnovati.
Cittadini e alle cittadine godranno della possibilità di piantare fiori, alberi di frutta e verdura: davanti ed attorno le loro case, nei cortili, fin su ai tetti delle abitazioni, sarà la Natura a troneggiare e a partorire le sue rose… e le bellezze di cui Lei sola è capace. Già, Lei sola. Perché, ovviamente, ci saranno delle regole da rispettare: la flora dovrà essere coltivata con metodi sostenibili, senza l’utilizzo di pesticidi, così da promuovere la biodiversità insieme all’estetica della già affascinante Parigi.
Ognuno, quindi, sarà il giardiniere e la giardiniera della propria aiuola, il contadino e la contadina del proprio orto, l’amante della sua rosa. Ed ogni rosa, ogni angolo colorato di verde e di Natura, sarà il segno della capacità di cura della Persona che vi avrà dedicato tempo ed energie; sarà il segno del suo passaggio e delle sue soste, segno delle sue attese e della sua pazienza; segno della sua delicatezza e della sua fiducia nei confronti delle stagioni e della terra. Sarà la prova, la conferma che i segni che cambiano strade, spazi, città e mondo, sono semplici, ma preziosi. Essenziali.
Una Parigi colorata come solo la Natura può fare, grazie al contributo imprescindibile dell’uomo e della donna e della loro capacità di prendersi cura di una rosa che, proprio perché è la loro rosa, sarà la più bella di tutte.
Deborah Biasco