Un fatto di sangue ha scosso il piccolo centro di Parete nella giornata di ieri: marito e moglie sono stati trovati sgozzati in casa. Uno scenario terribile si è presentato agli occhi di chi ha fatto la macabra scoperta.
Il ritrovamento
Si chiamavano Francesco Afratellanza e Antonietta Della Gatta, rispettivamente di 82 e 80 anni, i coniugi trovati sgozzati all’interno della loro abitazione a Parete, un comune del Casertano. Il primo sospettato di aver messo barbaramente fine alla vita della coppia è il figlio Graziano, di cui inizialmente si erano perse le tracce, ma che è stato ritrovato e fermato dopo una manciata di ore. Sembra sia stata rinvenuta anche l’arma del delitto, un coltello a lama liscia e lunga circa 15 centimetri, che l’assassino, dopo aver commesso il delitto, avrebbe abbandonato lungo la strada. A trovare i corpi senza vita, la nuora delle vittime: informazioni più dettagliate sulle dinamiche dell’omicidio saranno date dall’esame autoptico a cui i cadaveri saranno sottoposti.
L’indagine
Dalle prime indagini è emerso che un raptus della follia potrebbe aver spinto Graziano Afratellanza a commettere il duplice omicidio, massacrando i genitori con profonde ferite al collo mentre ancora dormivano. L’uomo soffre, infatti, di gravi problemi psichici e manie suicide, tanto che qualche settimana fa si è reso necessario per lui il trattamento sanitario obbligatorio.
Appena fermato, il sospettato è stato sentito dal sostituto della Procura della Repubblica di Napoli Nord Valeria Esposito, ma il primo interrogatorio non ha purtroppo fornito elementi utili per una concreta ricostruzione dell’accaduto. Visibilmente agitato e in stato confusionale, Afratellanza pronunciava frasi sconclusionate: il pm ha comunque disposto il fermo e una immediata perizia psichiatrica.
Lo shock
Parete è sconvolta dalla terribile tragedia famigliare. Le parole del sindaco del paese Gino Pellegrino sono colme di emozione e incredulità: “Li conoscevo personalmente. Parete è una piccola comunità e ci conosciamo tutti. Con loro spesso chiacchieravamo, erano brave persone, molto umili, che facevano gli agricoltori. Conosco anche il figlio, so che andava in campagna a lavorare”.
La casa dei coniugi Afratellanza per tutta la giornata di ieri è stata meta di un commosso pellegrinaggio. “Come può essere accaduta una cosa così brutta proprio a loro?” si chiedono gli abitanti del piccolo paese. “Erano brave persone, erano sereni e a lui piaceva il ballo” afferma una vicina, mentre un’amica di famiglia conferma che il figlio è “un pazzo”.
Anna Lattanzi