Quando Neima è arrivata a Crotone, le sue condizioni di salute erano già molto gravi
Dopo aver partorito la sua bambina tramite cesareo, la ragazza non ce l’ha fatta ed è oggi seppellita in provincia della città calabrese
La storia di Neima ha ammutolito chiunque l’abbia anche solo ascoltata distrattamente. Partita dalla Somalia poco più che maggiorenne, è giunta in Libia. Attendendo la nave che le avrebbe fatto attraversare il Mediterraneo in cerca di un futuro migliore, però, la sua vita è cambiata.
La piccola porta il nome della sua mamma
Neima, nell’attesa in Libia è stata violentata più volte. A seguito di quelle stesse atroci violenze è rimasta incinta. Arrivata nel porto di Crotone a bordo della nave “Bourbon Argos” di Medici Senza Frontiere, è stata subito trasportata in ospedale. La situazione è apparsa fin da subito critica. Per questo, si è reso necessario un parto cesareo. Nata alla 32esima settimana di gestazione, la bambina risulta ancora ricoverata nel reparto di neonatologia. Dopo la sua nascita Neima si è spenta. A oggi, la bambina viene chiamata dai medici come la sua mamma.
Rintracciati i parenti della ragazza
Intorno alla bara della giovane, nel giorno dei suoi funerali, c’erano tantissime persone. In realtà, però, nessun parente è stato presente. Le ricerche avviate immediatamente hanno prodotto dei risultati. Dei parenti della ragazza, la nonna e lo zio della ragazza più precisamente, sono stati rintracciati in Inghilterra e giungeranno presto nella città pitagorica per salutare Neima e la sua meravigliosa creatura. Ancora da capire è se la bambina sarà affidata a loro, essendo gli unici parenti conosciuti finora, oppure se si aprirà un fascicolo per l’adozione.
La triste storia di Neima è l’esempio di come la speranza in un futuro migliore possa essere la forza motrice delle azioni umane.