Fino a che punto può spingersi un uomo pur di avere rapporti sessuali con una donna? Evidentemente non c’è limite alla follia umana. Un nigeriano di 43 anni ha scaraventato giù dalla finestra di casa una sua connazionale, perché lei rifiutava le sue avances.
Stalking e molestie continue
Il fatto risale alla scorsa estate: una ragazza proveniente dalla Nigeria, giunta da alcuni mesi in Italia, dopo un periodo trascorso a Lampedusa, passa ad un campo profughi. È una clandestina, non ha nessuno a cui poter chiedere aiuto, è senza lavoro, vive mendicando. Questa giovane donna è di fede cattolica evangelica e segue una comunità religiosa in provincia di Firenze. Riesce finalmente a trovare una sistemazione con l’aiuto di altri nigeriani in una casa, dove vivono un uomo e una donna fidanzati e il proprietario, sono tutti suoi connazionali.
Il suddetto proprietario, Daniel Chukwuka, però inizia presto a metterla a disagio. Le propone più volte di fare sesso e la palpeggia, ma la ragazza rifiuta le sue avances. Potrebbe andarsene? Purtroppo finirebbe in mezzo alla strada, il suo fidanzato (anch’esso nigeriano) abita a Firenze, però non è in grado di ospitarla.
Poi una sera, il 26 luglio, i due rimangono da soli in casa. Lui è malato e non è si è recato al lavoro (fa l’addetto alla sicurezza in alcuni locali della città); lei è in camera sua, intenta a guardare un film sul telefono. Ad un certo punto, Chukwuka entra nella stanza, senza neanche bussare, è a petto nudo, le si avvicina e le propone di fare sesso. Ma lei rifiuta con decisione e prova a registrare sul cellulare quello che si dicono, in modo da informare il fidanzato. Purtroppo Chukwuka se ne rende conto e va su tutte le furie, togliendole di mano il cellulare, la prende a schiaffi e la intimidisce con un bastone di ferro. Nel mentre torna uno degli inquilini e tenta di far ragionare il proprietario, vanno tutti in cucina: la ragazza cerca di allontanarsi, ma dietro di lei c’è la finestra aperta e così Chukwuka la scaraventa giù e lei finisce a terra dopo un volo di 9 metri.
Caduta da sola?
Vengono chiamati il 118 e la polizia, ad entrambi l’uomo risponderà: «È caduta, da sola». Sfortunatamente per lui, dopo due giorni di coma, il 28 luglio, la ragazza si risveglia e racconta una versione molto diversa dei fatti. Il proprietario aveva detto che si trattava di un tentato suicidio, invece è stato un tentato femminicidio. Ad aggravare ulteriormente la cosa è stata l’omertà dei coinquilini che hanno appoggiato la versione fornita dall’uomo; inoltre il quarantatreenne ha perfino rintracciato la famiglia della ragazza, per mettere su un rito voodoo in modo da intimorirla e farle cambiare la versione dei fatti.
L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato femminicidio e il gip Paola Belsito ha chiarito che ciò
«trova una spiegazione nelle reiterate, insistenti, assillanti pretese di natura sessuale. L’evento matura in un clima di vero e proprio stalking, di assillanti richieste di natura sessuale con offerte di denaro e toccamenti, carezze rubate, approfittamento della situazione di difficoltà della giovane».
Ora l’uomo è in carcere, mentre la ragazza è rimasta paralizzata a soli 23 anni, dovrà stare per tutta la vita su una sedia a rotelle. A seguito della caduta dal secondo piano del palazzo in cui stava, ha riportato fratture alle vertebre che le hanno causato deficit agli arti inferiori. Non potrà più camminare e questo perché un uomo non ha digerito il suo rifiuto: non solo l’ha molestata, palpeggiata, minacciata e presa a schiaffi, voleva persino arrogarsi il diritto di farle pagare il suo ‘no’ alle richieste di rapporti sessuali. Vittima di un tentato femminicidio e della pazzia di una bestia.
Carmen Morello