Anche Papa Francesco si unisce alla preoccupazione mondiale per l’Amazzonia: “Serve impegno di tutti per fermare gli incendi. Quella foresta è vitale per il nostro pianeta”
“Serve l’impegno di tutti a livello internazionale per fermare gli incendi”. Sono le parole, strette in una preghiera, di Papa Francesco preoccupato per l’Amazzonia, appello giunto durante l’ultimo Angelus di domenica. Il Papa, in conclusione del sinodo in Piazza San Pietro, ha aggiunto:
Siamo tutti preoccupati per i vasti incendi che si sono sviluppati in Amazzonia. Preghiamo perché gli incendi siano domati. Quel polmone di foreste è vitale per il nostro pianeta
Tuttavia, il discorso degli incendi è molto più ampio. Poiché include anche un dibattito riguardante la politica e la cultura. Il presidente del Brasile Jair Messias Bolsonaro ha voluto manifestare la sua preoccupazione in un discorso di 4 minuti a reti unificate. “La foresta dell’Amazzonia è una parte essenziale della nostra storia, del nostro territorio e di ciò che ci fa sentire brasiliani” ha detto. Nel suo discorso ha anche aperto strade ad alcuni sospetti. I proprietari agricoli potrebbero essere responsabili dell’afflusso di incendi forestali nel Paese. Sebbene tra “i sospetti principali” si punta il dito contro le ong ambientaliste. Nonostante le accuse, non sussistono ancora le prove di quanto dichiarato.
Papa Francesco prepara un piano di protezione per il Brasile
Tuttavia, il Pontefice aveva già mostrato preoccupazione per la situazione brasiliana tempo addietro. Difatti, in seguito alle proteste degli indios e delle popolazioni indigene contro la deforestazione, scrisse:
L’abbattimento massivo di alberi. La distruzione della foresta tropicale per mezzo di incendi boschivi intenzionali. L’espansione della frontiera agricola e delle monoculture. Sono tutte la causa degli attuali squilibri climatici regionali. Questo porta ad evidenti effetti sul clima globale di dimensioni planetarie. Quali le grandi siccità e inondazioni sempre più frequenti.
Eppure, proprio da Papa Francesco preoccupato per l’Amazzonia e non solo, sembra esserci un progetto in via di sviluppo. Non ancora attuato, si prepara un piano per la protezione e il rilancio del benessere delle popolazioni (quali condizioni delle tribù, delle donne e indigeni) e per la Foresta Amazzonica.
Ancora nulla di concreto per ora, ma la chiesa non è la sola che sta cercando di entrare in azione per la difesa del territorio. Anche associazioni come il WWF, continuano a manifestare sostegno e progetti per risolvere gli incendi ad oggi ancora indomati. Mentre, nel corso del G7 nella città di Biarritz (Francia), si sta discutendo anche delle politiche e delle azioni umanitarie da compiere mentre la foresta amazzonica continua a bruciare. Al centro del dibattito anche dei confronti difficoltosi sulle responsabilità politiche e sull’incuria dei governi.
Tuttavia, il Brasile ha nel frattempo dispiegato le forze militari per contrastare gli incendi ancora in corso. Sul campo ci saranno 44mila soldati a cui saranno affiancati aerei militari. Lo hanno reso noto i ministri della Difesa e dell’Ambiente brasiliani.
Ci auguriamo che questi ultimi interventi, unitamente alla gigantesca catena di preghiera e appelli che si è diffusa da tutto il mondo, possa finalmente mettere fine a questo triste capitolo della storia del pianeta.
Anna Porcari