E così muore anche Pannella, trascinandosi dietro di se anni di febbrile attività politica; inusuale, belligerante combattiva. Celeberrimi sono stati gli innumerevoli scioperi della fame e della sete.
Politico unico, e protagonista indiscusso della storia italiana, Pannella si spegne oggi, in una clinica privata a Roma, dove si trovava ricoverato già da mercoledì sera.
Aveva 86 anni, ed era da tempo affetto dal male dell’ultimo millennio, il cancro, che si sta portando via in un soffio di vento, troppi, davvero troppi esseri umani. Una battaglia infinita la sua, una delle tante, che purtroppo l’ha accompagnato fino alla fine.
Pannella visse di politica durante tutto il corso della sua esistenza: l’inizio negli anni 50, ma partecipò attivamente fino a pochi mesi prima della sua scomparsa.
Ebbe una vita ricca, movimentata, contraddittoria, particolare, spettacolare, vissuta per lungo tempo all’interno del dibattito culturale e politico italiano.
Lascia dietro di se l’eredità d’infinite battaglie politiche e culturali, di massa, a favore della libertà, della difesa di quei valori fondamentali che troppo spesso dimentichiamo; quali i diritti umani, i valori democratici e liberali, e la difesa dell’autodeterminazione individuale.
Pannella è entrato e uscito dal Parlamento per gran parte della sua carriera.
Un combattente, portatore di quei valori, che la società odierna sta lentamente schiacciando, sotto il peso della violenza e della discriminazione.
Ci lascia un altro protagonista della storia italiana; in balia di un presente instabile, e di un futuro incerto. Ci abbandona, come prima di lui hanno fatto tanti altri, e altri ne faranno ancora, all’interno della società moderna, dove il termine politica si accosta sempre più alla parola guerra.