Panama ha approvato il primo volo di rimpatrio per migranti dall’America del sud

primo volo di rimpatrio per migranti Panama

Panama ha avviato il primo volo di rimpatrio per migranti considerati dallo Stato irregolari che cercano di fuggire dai paesi dell’America meridionale e centrale, segnando un importante passo nella gestione della crisi migratoria che coinvolge migliaia di persone che attraversano la pericolosa giungla del Darién, al confine con la Colombia. Questo programma, finanziato dagli Stati Uniti con 6 milioni di dollari già nello scorso luglio, mira a ridurre l’immigrazione irregolare attraverso una delle rotte più rischiose al mondo, ma non prevede alcun piano di accoglienza nei paesi verso cui le persone fuggono. Il primo volo ha riportato in Colombia 30 migranti, evidenziando le sfide e le tensioni legate alla gestione di questo fenomeno.

l primo volo di rimpatrio per migranti verso Bogotà

È decollato oggi da Panama verso Bogotà, in Colombia, il primo volo di rimpatrio per migranti, inaugurando una nuova fase della politica migratoria panamense. Questo volo, interamente finanziato dagli Stati Uniti con un fondo di 6 milioni di dollari, ha riportato in patria 30 cittadini colombiani che avevano attraversato illegalmente la giungla del Darién, un’area notoriamente pericolosa situata al confine tra Panama e Colombia.

Il memorandum d’intesa è stato firmato e ratificato da Panama e dagli USA e consiste in un piano “di assistenza per gestire la migrazione irregolare nella regione”. Come è stato pubblicato in una nota del dipartimento di Stato USA, si “promuove la collaborazione nella gestione della migrazione, compreso il sostegno alle operazioni di rimpatrio sicure, rapide ed efficaci”.

Le ragioni del rimpatrio

Il presidente di Panama, José Raúl Mulino, ha annunciato l’inizio di questo volo di rimpatrio per migranti durante una visita ufficiale nella Repubblica Dominicana, esprimendo rammarico per le difficili condizioni affrontate dai migranti. Mulino ha sottolineato il dramma umano che si cela dietro questi viaggi, con famiglie divise e bambini orfani a causa dei pericoli incontrati nella giungla. Nonostante ciò ha confermato che i voli, sebbene dolorosi, sono necessari per mantenere la sicurezza e l’ordine nel paese.

Luis Felipe Icaza e i funzionari statunitensi hanno affermato che il secondo volo di rimpatrio per migranti potrebbe partire già dal prossimo venerdì e sabato. Inoltre, hanno informato che i primi voli che partiranno saranno per le persone pregiudicate, con precedenti penali, e in seguito chiunque abbia attraversato il Darién verso gli Stati Uniti.



I voli di rimpatrio, finanziati dagli Stati Uniti dal primo luglio 2024, fanno parte di un accordo tra il presidente panamense Mulino e l’amministrazione di Joe Biden, mirato a ridurre l’immigrazione irregolare verso gli Stati Uniti. Oltre alla Colombia, Panama sta negoziando accordi simili con Ecuador e India per rimpatriare migranti da questi paesi. Per quanto riguarda le deportazioni verso il Venezuela sono attualmente sospese a causa dell’instabilità politica in quel paese.

La pericolosità della giungla del Darién

La giungla del Darién è considerata una delle rotte migratorie più pericolose al mondo, con fiumi impetuosi, animali selvatici e la presenza di bande criminali che rendono il passaggio estremamente rischioso. Nonostante ciò, oltre 520.000 persone hanno attraversato questa foresta nel 2023, nel tentativo di raggiungere gli Stati Uniti. Molti di loro provengono dal Venezuela, Colombia e altri paesi dell’America Latina, fuggendo dalla povertà, violenza e instabilità politica.

Il primo volo di rimpatrio per migranti ha sollevato preoccupazioni tra le organizzazioni per i diritti umani, soprattutto per il trattamento riservato ai migranti, molti dei quali viaggiano con bambini piccoli. Il governo panamense, però, mantiene una linea dura, ribadendo che il Darién non può essere considerato un percorso migratorio sicuro. Gli sforzi per limitare l’accesso a questa rotta includono la costruzione di recinzioni e la chiusura dei sentieri più utilizzati dai migranti, senza pensare ad altre alternative all’espulsione delle persone che migrano.

Il programma di rimpatrio dei migranti irregolari rappresenta il tentativo concreto da parte di Panama e degli Stati Uniti di gestire il flusso migratorio sudamericano attraverso il Darién con politiche restrittive, conservative e securitarie, pur riconoscendo le difficoltà e i pericoli associati a questa rotta. La situazione rimane complessa e delicata, con migliaia di persone ancora in transito e molte altre che potrebbero tentare la pericolosa attraversata in futuro.

Lucrezia Agliani

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