Nella scuola elementare Ragusa Moleti è suonata la campanella che segna l’inizio dell’anno scolastico. Un giorno importante che dovrebbe essere il più sereno possibile, ma purtroppo non è così. All’improvviso l’intonaco del soffitto del corridoio crolla sul pavimento del primo piano. I bambini sono già dentro l’edificio, alcuni in classe: per fortuna nessuno rimane ferito, anche se la paura è tanta.
La (poca) sicurezza della scuola italiana
Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco, che hanno evacuato la scuola e messo in sicurezza la zona. Adesso è da verificare la stabilità della struttura, perché eventi del genere non dovrebbero accadere. Un genitore dovrebbe essere tranquillo quando porta il proprio figlio a scuola, affidandolo ai maestri: non dovrebbe temere di essere chiamato da un momento all’altro per il crollo di parte dell’edificio.
Alcuni genitori sono rimasti sotto choc e uno di loro ha raccontato a “Palermo Today“: “Mia figlia, così come altri piccoli alunni, era pronta a partire con una nuova avventura. Invece è successo l’impensabile. E se qualche pezzo di tetto avesse colpito un bambino? Alla faccia della sicurezza. Dove sono tutti i milioni di euro di cui parlano i politici per la sicurezza scolastica? Adesso nessuno sa quando riprenderanno le lezioni: immaginate la delusione dei bimbi“.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri sul sito Italia sicura dichiara che “L’edilizia scolastica è tra le priorità dell’azione di Governo“. Proprio per questo due giorni fa è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di riparto di 26,4 milioni di euro che le Regioni possono utilizzare per l’adeguamento sismico degli edifici scolastici. Peccato che questi cadano anche senza bisogno di terremoti.
Ma anche altre scuole a Palermo non hanno iniziato l’anno nei migliori dei modi
Anna Maria Catalano, la preside del liceo scientifico Cannizzaro, ha richiesto aiuto su Facebook per le mancanze della sua scuola: “Mancano sedie e banchi. Qualcuno ne ha in più? Ne mancano una cinquantina, ma l’ex Provincia non ci può aiutare, deve fare ancora la gara. Ma noi di banchi e sedie abbiamo urgente bisogno. Al massimo entro lunedì devo trovarli“. Perché non è possibile che i ragazzi comincino a seguire le spiegazioni dei professori seduti per terra. La Catalano ha chiesto ai colleghi delle scuole vicine e ha pubblicato questo post con la speranza che qualcosa arrivi presto.
Altre scuole a Palermo hanno avuto gli stessi problemi del liceo Cannizzaro. Le sedie e i banchi mancano anche nel liceo scientifico Benedetto Croce e in quello delle Scienze sociali Danilo Dolci.
Questi sono i problemi di cui dovrebbe discutere la ministra Fedeli, non l’uso dello smartphone in classe.
Camilla Gaggero