Il GUAM
Dall’Ucraina, un Paese che subisce ormai dal 2014 in seguito alla deposizione del presidente Viktor Ianukovich e l’uscita del Paese dall’orbita della Russia, con l’avvicinamento all’Unione Europea e ai Paesi che fanno parte della Nato, arriva la spinta a che si costituisse all’interno del GUAM, l’Organizzazione per la democrazia e lo sviluppo economico con sede a Kiev, un’area di libero scambio tra Georgia, Ucraina, Azerbaijan e Moldavia.
Risale a qualche giorno fa l’incontro tra i primi ministri dei Paesi dell’accordo, i quali hanno discusso di cooperazione, sviluppo economico e sicurezza della regione, notizia resa nota dal sito moldava.org .
Un passo indietro
I quattro Paesi del GUAM erano tutti in passato Paesi satellite dell’Unione Sovietica e, con la caduta del regime, sono passati con grande difficoltà attraverso una fase di transizione – che tuttavia in molte zone ancora si sta attraversando – dall’economia pianificata a un’economia di mercato, oltre che da un sistema politico mono – partitico a un sistema democratico e pluripartitico.
In particolare Georgia, Ucraina, Azerbaijan e Moldavia appartengono a quella categoria di Paesi con un quadro politico – sociale turbolento, tutt’altro che consolidato – in un rapporto di comparazione con gli altri ex Paesi satellite.
La transizione economica nonché il quadro macro – economico sono ancora molto instabili. Il tutto aggravato da una condizione sociale ancora fragile e fortemente provata dagli anni di dittatura comunista.
Nel 2000 l’inflazione era alle stelle, gli investimenti quasi nulli, la disoccupazione alta, il saldo delle partite correnti per quasi tutti negativo.
Al domani del crollo dell’URSS vi era la necessità di arrivare a una stabilità macroeconomica tale da garantire una crescita efficiente all’interno dei Paesi. Per farlo, si dà il via inizialmente ad una serie di processi di privatizzazione, che talvolta funzionano rispetto alle cosiddette “terapie shock” adottate da alcuni, talvolta rimangono inceppati – è il caso dell’Ucraina.
L’unione
L’idea del GUAM è del 1997, tuttavia l’Organizzazione viene istituzionalizzata solo nel 2006. Democrazia e sviluppo economico i temi alla base; la sicurezza poi, un tema centrale per dei Paesi afflitti da una dittatura nella loro storia recente.
L’idea tuttavia più sorprendente che viene fuori dal forum tenutosi nei giorni scorsi è quella di creare un’area di libero scambio e un regime facilitato di tassazione tra i paesi coinvolti.
La proposta, di Volodymyr Groysman, premier ucraino, deriva dal bisogno di concludere la costruzione dell’area di libero scambio entro il 2017.
“Vorrei spingere i ministri dell’Economia dei nostri paesi a essere più risoluti.”
Un’idea che richiama tanto quell’idea alla base dell’integrazione europea, al domani da due conflitti mondiali, in una situazione di estrema divisione tra due ordini di pensiero, in una situazione economica catastrofica.
Pavel Filip, primo ministro moldavo, e Volodymyr hanno avuto tra l’altro un confronto bilaterale, per discutere nel dettaglio di azioni coordinate nell’ambito del controllo congiunto di alcun valichi di confine, concordato inoltre di scrivere una lettera alla Commissione europea per avere assistenza rispetto all’identificazione di soluzioni vantaggiose per lo sfruttamento delle risorse idriche del Nistru – complesso idroelettrico condiviso dai due Paesi.
Unità non divisione
In un momento di estrema divisione all’interno del mondo intero, dell’insorgere sempre più devastante di nazionalismi che per nulla considerano la realtà di un mondo internazionalizzato, globalizzato, si dovrebbe prendere atto di come i Paesi del GUAM stiano facendo di tutto per integrarsi.
Un insegnamento di unione e non di divisione, a fronte del superamento delle difficoltà politiche ed economiche, di sicurezza e di sviluppo, all’insegna della democrazia che salvaguarda l’individuo e non lo lascia isolato.
I Paesi del GUAM ci insegnano che un Paese solo oggi è una terra desolata, destinata ad inaridirsi. Che chiudersi in sé stessi è quanto di più masochista ci si possa fare. Dei Paesi che provengono da un’ “unione” che nulla gli aveva lasciato, ma che hanno tuttavia avuto il coraggio di cogliere la positività dello stare insieme.
Una lezione che boccia l’autoreferenzialismo nazionalista e il populismo più becero, eppure dilagante.
Uno sguardo un po’ più ad Est forse a volte non gusta.
Ilaria Piromalli
Fonte immagine: https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/altrenews/2017/03/29/guam-meeting-premier-ucraino-pressa-per-area-libero-scambio_afe66ea0-fbb2-4b24-a0a4-60b5238a1d1e.html , ANSA/AP Photo/Sergei Chuzavkov) [CopyrightNotice: Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.]