Padre condannato ad un risarcimento, simbolico, di 20 mila euro nei confronti del figlio ormai quarantenne.
Padre denunciato dal figlio per non averlo riconosciuto è stato condannato al risarcimento di 20 mila euro per danno esistenziale.
Vincenzo Trani è un figlio ormai quarantenne quando decide di fare causa a suo padre naturale per non averlo mai riconosciuto. Racconta di aver preso tale decisione in quanto il padre per anni si è sempre rifiutato di considerarlo figlio: “Il paesino dove sono nato è piccolo, circa 5 mila abitanti e spesso in giro per il paese incontravo quello che sapevo essere mio padre. Quando lo incrociavo speravo di ricevere un abbraccio o un gesto affettuoso ed invece da lui non è arrivato mai nulla. Faceva finta di non conoscermi ed io soffrivo….” Ciò è quanto dichiara nell’intervista riportata da la Repubblica .it
Generalmente sono le madri a far causa ai padri quando non vogliono riconoscere i figli minori. E’ raro che sia un figlio adulto a richiedere tale diritto. Trani, promuovendo questa causa non ha richiesto un risarcimento materiale ma un danno esistenziale per il mancato amore da parte della figura paterna. Probabilmente è la prima volta che in una causa di risarcimento non patrimoniale il danno è dimostrato dal mancato riconoscimento da parte del genitore. In sostanza Vincenzo Trani non ha dovuto dimostrare i danni subiti in quanto per il giudice del Tribunale di Matera il fatto è dimostrato dalla sola mancanza del riconoscimento genitoriale.
Tale sentenza crea certamente un precedente al quale riferirsi in eventuali richieste di cause future. Purtroppo però non pone un monito etico per tutti quei padri che spariscono difronte ai loro doveri, non solo genitoriali ma soprattutto affettivi. Resta per lo meno la magra consolazione di una piccola rivalsa da parte di un figlio nei confronti di una pessima persona.
Chiamarlo padre sarebbe un titolo onorifico immeritato.
Raffaella Presutto