“Si può trasformare l’ istituzione psichiatrica quando c’è la volontà di mutare una situazione“.
Sono le parole di Franco Basaglia in un’intervista video tratta da “La pena immensa” (1971), una preziosa testimonianza raccolta dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD).
La volontà, come spinta rivoluzionaria e creatrice, è alla base della lucida consapevolezza di un gruppo iniziale di otto infermieri che, nell’estate del 1975, decidono di occupare e autogestire il Padiglione 25 dell’Ospedale Psichiatrico Santa Maria Della Pietà, a Roma.
Questa esperienza di disobbedienza istituzionale e di coraggio si concluderà con la pubblicazione, nel 1977, del libro corale “Santa Maria della Pietà, Padiglione 25. Il diario degli infermieri in un reparto autogestito di malati mentali cronici“.
La rivoluzione non è un processo repentino, uno strappo drastico contro un sistema saldamente radicato e strutturato come quello manicomiale: è un movimento doloroso, un lavoro lento e certosino, agito prima su se stessi. Ne sono coscienti gli infermieri del Santa Maria: raccolgono i semi portati dal vento del cambiamento alimentato dalle idee basagliane e coltivano, ex novo, se stessi, spogliandosi dal ruolo di carcerieri in strutture che, in strati più profondi della condizione umana, rendono tutti prigionieri.
La loro rivoluzione si fa parola, confronto, incontro e diventa azione di umanità e di libertà.
La libertà, negli anni Settanta in un ospedale psichiatrico, è uno spazio e un tempo per vivere la quotidianità attraverso l’uso di oggetti come sapone, abiti civili e posate: è partecipazione collettiva alla vita di reparto, progetti di inserimento lavorativo all’esterno, contatti coi familiari.
Massimiliano Carboni, regista, e Claudia De Michelis, antropologa culturale, sensibili alle tematiche della psichiatria sociale, raccolgono gli umori politici e le vicende di quell’estate del 1975; realizzano il docu-film “Padiglione 25″. Il film trova la sua ragion d’essere nella voce e nell’occhio attento degli infermieri protagonisti di quei due anni di rivoluzioni visibili e invisibili. Significativi, per la sua realizzazione, i contributi ed il sostegno offerti dal sopra citato AAMOD e dalla Fondazione Basaglia.
Padiglione 25 è dunque la storia di un “volere” che sovverte il “potere” .
Uno scontro di forze che genera spaccature e trasforma una storia in di storie da raccontare, fuori da qualsiasi recinto, fisico e mentale.
Fatima Mutatelli