PACIFISMO E LEGITTIMA DIFESA: legittima difesa si o no? I dubbi, i punti di vista e i dialoghi pacifisti riguardo alla legittima difesa
“Within the ethics of self-defense, the predominant view is that there are liability justifications for harming. A minority position, which I call radical pacifism, denies that there are liability justifications for harming.”
Dall’abstract di “The Resurrection of Radical Pacifism: A Defense” di Stephen Blake Hereth.
Abbiamo già visto qua, nel primo articolo sul Pacifismo una definizione più inclusiva del vero Pacifismo (quello più radicale, il Pacifismo come filosofia di vita). In questo articolo, invece, vogliamo parlare del grande dibattito a tema legittima difesa e Pacifismo iniziando con la domanda:
“il Pacifismo appoggia l’autodifesa (sia interpersonale che statale) o la condanna?”
Su questo tema i Pacifisti si dividono da sempre.
Legittima difesa, le leggi in Italia
Contrari alla pena di morte
Iniziamo tuttavia facendo una doverosa precisazione: l’Italia ha sempre deciso di adottare il pensiero del filosofo illuminista Cesare Beccaria, che col suo saggio “Dei delitti e delle pene” del 1764 intendeva esprimersi a sfavore della pena di morte e del sistema giuridico e penale della sua epoca —e di quelle passate, e il suo pensiero e la sua filosofia hanno influenzato notevolmente la formazione di tutti i sistemi giuridici adottati dalle moderne democrazie. L’abolizione della pena di morte risale al 1994, nonostante fosse già stata abolita e reintrodotta -tranne che per alcuni reati – diverse volte dal 1786 in Toscana, ma poi soprattutto durante il periodo fascista.
Porto d’armi e detenzione di armi: possedere un’arma è legale in Italia?
In Italia ci sono solo due procedure o metodi per poter possedere armi legalmente.
Il primo è di ottenere l’autorizzazione dal questore o dal prefetto nel caso si voglia portare con sé l’arma (cioè, portarla fuori casa). Tuttavia, l’autorizzazione non possono averla tutti, specialmente le persone con precedenti penali o con problemi mentali.
Il secondo, invece, è di comunicare il possesso di armi alla Questura nel caso si voglia tenere l’arma in casa. Questo si applica anche a chi eredita delle armi da parenti, familiari o amici defunti.
Se non si ottiene l’autorizzazione per il porto d’armi o se non se ne comunica il possesso, allora si è soggetti all’arresto o al pagamento di un’ammenda.
Le leggi sulla legittima difesa: la legittima difesa è legittima ma…
Ritroviamo le leggi sulla legittima difesa all’articolo 52 del codice penale, che al comma 1 recita:
“Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa.”
E, con la legge 13 febbraio 2006 n. 59 (Modifica all’articolo 52 del codice penale in materia di diritto all’autotutela in un privato domicilio) è stato aggiunto un comma. Leggiamo sul sito diritto.it:
“La reazione contro l’aggressore è ritenuta legittima in presenza di necessità di difendersi e altrimenti inevitabilità dell’offesa, ed è richiesto che ci sia sempre una proporzione tra difesa e offesa.
La reazione difensiva si configura come necessaria quando la difesa rappresenta l’unica scelta possibile, in base alle condizioni nelle quali si verifica l’offesa e alle reali alternative di salvaguardia che possiede l’aggredito.
Si ritiene proporzionata la difesa che non si valutata più, in base al rapporto tra i mezzi disponibili e quelli utilizzati, ma alla stregua dei beni in gioco e dei disvalori dei comportamenti realizzati.
Il cosiddetto giudizio di proporzionalità richiede che il male che viene inflitto all’aggressore sia inferiore, uguale o tollerabilmente superiore al male da lui minacciato.
Non basta che il soggetto si debba difendere e per farlo debba arrecare un’offesa, ma la stessa non deve essere sproporzionata rispetto al male che si vuole evitare.
Il giudice dovrà valutare la necessità, l’inevitabilità e la proporzione.”
Quindi, in Italia la legittima difesa è, appunto, legittima, se però non causa danni di gran lunga superiori o più gravi di quelli che avrebbe potuto causare l’aggressore che ti ha aggredito/che è entrato in casa per rubare/ecc.
Il dibattito pacifista
Possiamo quindi tornare alla nostra domanda riguardante la presa di posizione dei Pacifisti relativamente alla legittima difesa.
Legittima difesa per difendersi da aggressori e malviventi
Da una parte vi sono quei Pacifisti che credono si possa utilizzare l’autodifesa e la legittima difesa, per difendersi dalle persone propriamente violente che ci aggrediscono fisicamente o minacciano attivamente di farlo. Secondo loro la violenza non deve essere mai adoperata, se non nei casi di estremo bisogno, necessità e pericolo.
Tuttavia, anche in questo caso i Pacifisti credono che la forza fisica e la potenza usata nel difendersi dovrebbero semplicemente essere utili a difendersi, non a danneggiare l’altra persona in modo grave, o a rompere arti o a causare la morte: possiamo quindi dedurre che la legge Italiana abbia sfumature decisamente pacifiste in materia di legittima difesa.
Legittima difesa in Oriente: i monaci Shaolin
Interessante sarebbe a questo proposito voltare lo sguardo verso l’Oriente e menzionare il Buddismo dei monaci Shaolin.
Il Buddismo è una filosofia di vita, o, per alcuni, una religione, prettamente pacifica e non violenta.
Infatti è noto come diversi monaci buddisti, quale Thich Quang Đức, per protestare contro la violazione della libertà religiosa e la persecuzione statale dei Buddisti (ad esempio in Cina e Vietnam) si siano dati fuoco, attuando così una protesta pacifica contro le violazioni delle libertà individuali.
Ebbene anche nel Buddismo, ai monaci buddisti del Monastero di Shaolin nella provincia di Henan, Cina, viene tuttavia insegnata una forma di arte marziale poi chiamata Shaolinquan, volta unicamente a insegnare ai monaci Shaolin la difesa personale per difendersi da banditi, anticamente, e da malviventi tuttora.
Un’arte marziale che è poi stata insegnata in tempi moderni anche al di fuori del Monastero di Shaolin, dove era praticato alle origini solo dai monaci.
La legittima difesa è una forma di violenza?
Contrari invece all’uso della legittima difesa sono i Pacifisti più radicali. Infatti sostengono che la pratica della legittima difesa sia comunque una forma di violenza, per cui dovrebbe essere evitata e non promossa.
Tuttavia, il tema della legittima difesa usata per difendersi dalla violenza per sopravvivere è comunque molto delicato.
Perciò, solitamente i Pacifisti contrari al suo uso credono comunque che debba essere ciascuna persona a decidere se fare uso di legittima difesa oppure no, invece di condannarlo a priori in ogni caso.
La legittima difesa non è né condannabile né promovibile
Arriviamo quindi alla conclusione che la legittima difesa in ambito personale non sia perciò né condannabile né promovibile. In quanto, se attuata nei limiti dell’autodifesa e quindi senza causare danni gravi, permanenti o letali all’aggressore, è contemplata come scelta plausibile.
Giada Vezzosi