Avete ordinato il CD del vostro cantante preferito su Amazon e non vedete l’ora di riceverlo? Allora probabilmente vi farà piacere sapere che potrete ricevere la vostri pacchi anche durante i weekend e in orario serale (fino alle 19.45). A renderlo possibile è l’accordo, annunciato recentemente tra Poste Italiane ed Amazon. Lo scopo è quello di assecondare le esigenze di clienti che usufruiscono sempre di più dei servizi e-commerce.
Poste Italiane e l’e-commerce
Il nuovo accordo fa parte di una precisa strategia di Poste Italiane atta a adeguare i servizi offerti dall’azienda alla crescita dell’e-commerce. La strategia in questione è quella posta in essere dal piano industriale “Deliver 2022” che aveva già incrementato gli orari di consegna dalla merce. L’accordo per il recapito serale e festivo dei pacchi Amazon ha una validità di 3 anni e potrà essere rinnovato per altri 2.
Quest’intesa rafforza inoltre il nuovo modello di recapito “Joint Delivery” adottato in Aprile ed in corso di implementazione. L‘Amministratore Delegato e Direttore Generale di Poste Italiane Matteo del Fante esprime soddisfazione riguardo agli sforzi compiuti dall’azienda per adattarsi alla nuova realtà digitalizzata. Infatti ha dichiarato:
“Ci stiamo trasformando per rispondere al meglio ai bisogni e ai comportamenti sempre nuovi dei nostri 34 milioni di clienti.”
Per quanto riguarda l’accordo specifico raggiunto con Amazon, Poste Italiane precisa in una nota che il servizio di consegna dei pacchi e-coomerce sarà migliorato:
“Attraverso la capillare presenza territoriale garantita da oltre trentamila portalettere impegnati nelle attività di recapito, dal corriere espresso SDA e dalla flotta MistralAir, la compagnia aerea del Gruppo”.
Un’altro obbiettivo del nuovo assetto di Poste Italiane che questo accordo rafforza è quello di aumentare gli investimenti in tecnologia ed occupazione.
Infatti, secondo le previsioni di Poste, entro il 2020 i dipendenti impegnati nella gestione logistica dei pacchi saranno 10.000.
Insomma, gli obbiettivi dell’accordo sono nobili, la speranza è che siano raggiunti rispettando i diritti dei lavoratori coinvolti. Un elemento che non va dato per scontato, considerando che colossi come Amazon non sono nuovi a casi di sfruttamento.
Gessica Liberti