L’ ozono troposferico ha effetti negativi sulla fotosintesi e sta riducendo la superficie destinata al legname. Riscontrata la perdita di redditività economica e i danni all’ecosistema. Sardegna, Liguria e Campania tra le regioni più colpite.
Troppo ozono nell’aria: in Italia si registra un calo del 10% del valore economico delle foreste e una riduzione di oltre l’1% della superficie forestale destinata alla produzione di legname, con un danno potenziale di i 2,85 miliardi di euro , circa 870 euro per ettaro. A denunciarlo è un nuovo studio pubblicato su Nature Scientific Reports e condotto da un team di dieci ricercatori provenienti da ENEA, Cnr e Università di Firenze, in collaborazione con l’azienda francese di servizi satellitari ARGANS.
In Europa le foreste italiane sono le più in pericolo
Le nostre foreste sono più a rischio rispetto a quelle europee , perché il clima più caldo stimola la formazione di questo gas. È infatti noto che l’Italia è un hot spot per il per l’inquinamento da ozono, causato da elevate temperatura dell’aria e radiazione solare. Così, la ricerca condotta dal un team di scienziati italiani mette in guardia dalle possibili conseguenze dovute all’aumento di concentrazione di ozono troposferico nell’aria. Si tratta di un inquinante gassoso con effetti negativi sulla fotosintesi e, di conseguenza, sulla capacità di assorbimento dell’anidride carbonica da parte della vegetazione. Secondo gli scienziati, questo potrebbe determinare un aumento dei costi di riduzione dei gas serra fino a 4,5 trilioni di dollari al 2100.
Troppo ozono: perdità di reddivitità e danni all’ecosistema
In Italia la maggior parte della produzione di legname è rappresentata da legna da ardere con una quantità annua pari a circa 5,5 milioni di m3, seguita da paleria (0,8 milioni) e tondame per segherie e cartiere (0,9 milioni). Il troppo ozono presente nell’aria colpisce soprattutto le produzioni di legna da ardere e paleria che hanno subito, in media, una perdita del 7,5% e del 7,4%, mentre il tondame ha registrato un calo inferiore intorno al 5%. Ma i ricercatori hanno notato come una perdita di redditività economica possa portare, nel lungo periodo, anche a un progressivo abbandono delle aree forestali più esposte, con una serie di ripercussioni che hanno un impatto sui servizi eco-sistemici.
L’inquinamento da ozono cambia sensibilmente da regione a regione
I risultati sono stati significativamente differenti nelle Regioni italiane: la Sardegna è risultata la regione con la maggiore riduzione dell’area forestale redditizia, con una perdita di oltre 10mila ettari (- 6,2%), seguita da Calabria (-5.811 ettari, – 2,5%), Sicilia (-3.362 ettari, -3,1%), Toscana (-2.432 ettari, -0,4%) e Trentino-Alto Adige (-2.319 ettari, -1,4%). Ma a subire le maggiori perdite economiche sono state Liguria (1.229 euro per ettaro), Campania (628), Calabria (568) e Lazio (527). In tutta Europa il settore del legname impiega 4,5 milioni di persone (dati 2018), mentre in Italia risultano attivi oltre 400mila addetti in circa 87mila aziende, con un fatturato totale di circa 35 miliardi di dollari a cui se ne aggiungono altri 21 miliardi circa relativi al settore dei mobili.
Fabio Lovati