Gli oppioidi sintetici sono i farmaci più comuni coinvolti nei decessi per overdose negli Usa. In particolare, l’overdose da fentanyl è stata una delle maggiori cause di morte tra gli statunitensi adulti (18-45 anni) tra il 2020 e il 2021. Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale, considerando anche la vigente situazione pandemica.
Che cos’è il fentanyl?
Il fentanyl è un oppioide sintetico a breve durata d’azione con una potenza 50-100 volte maggiore di quella della morfina.
Dall’uso clinico all’abuso
Il fentanyl è una sostanza nata come antidolorifico a partire dagli anni ‘60, prescritta per trattare dei dolori forti, per esempio post-operatori. Viene assunta tramite cerotti da applicare sulla pelle, pastiglie, iniezioni nell’ambito della terapia del dolore, in particolare nella cura dei tumori. Se prescritto medicalmente il suo uso è legale, ma la sua efficacia è direttamente proporzionale alla sua pericolosità. Come spesso accade in queste situazioni, il passo dall’uso clinico all’abuso, o all’uso illegale è molto breve. La tolleranza si verifica nel momento in cui è necessaria una maggiore quantità di farmaco per ottenere gli effetti desiderati. Anche assumendo fentanyl su prescrizione e secondo le istruzioni di un medico si può verificare dipendenza. Essa si manifesta tramite i sintomi di astinenza quando il farmaco viene interrotto.
Effetti sul cervello e sul corpo
Come l’eroina, la morfina e gli altri oppiacei il fentanyl si lega ai recettori oppioidi del cervello. Questi recettori si attivano con la presenza della sostanza nel corpo e producono sensazioni di benessere. Con l’assunzione costante della sostanza, il corpo si adatta. Diminuisce la sensibilità, aumenta la necessità di dosi continue e maggiori e diventa difficile provare piacere con qualcos’altro oltre alla droga.
Gli effetti dell’assunzione di fentanyl includono felicità estrema, sonnolenza, nausea, confusione, incoscienza.
L’aspetto più problematico è la soggettività dell’azione della droga. Per alcuni individui una stessa quantità può essere antidolorifica, per altri letale.
Overdose da Fenantyl
Le caratteristiche dell’overdose da fenantyl sono l’inizio improvviso, la manifestazione di sintomi fisici atipici e la progressione rapida fino alla morte. La dose letale è minima: basta un granello di sostanza. Inoltre, può bastare inalarlo o toccarlo per caso affinché entri in circolo. L’overdose di fentanyl può essere trattata tramite il naloxone: se somministrato immediatamente va a contrastare l’effetto del sovraddosaggio.
Distribuzione illegale
Il fentanyl illegale viene distribuito sotto forma di polvere, lasciato cadere su carta assorbente e poi messo in contagocce o spray nasali, oppure trasformato in pillole.
Il problema principale è che spesso viene mischiato con altre droghe come eroina e cocaina per sintetizzare un unico prodotto. Basta infatti una piccola dose di fentanyl per produrre un effetto sull’uomo. Mettendo insieme le sostanze si produce una dose di droga in maggiore economia e con effetti assicurati. È un aspetto molto problematico: chi fa uso della dose non ha coscienza di assumere fentanyl e rischia di abusarne e incorrere in un’overdose con un quantitativo anche minimo. Inoltre, diventa difficile comprendere quale sia la droga che causa il sovradosaggio e quindi trattare la condizione di emergenziale anche da parte degli operatori addetti.
Emergenza nazionale negli Usa: overdose da Fenantyl
Dati provvisori del National Center for Health Statistics indicano che ci sono stati circa 100.306 decessi per overdose, principalmente da fentanyl, negli Stati Uniti, nel periodo compreso tra aprile 2020 e aprile 2021. Complessivamente sono morti più adulti di età compresa tra 18 e 45 anni a causa di overdose da fentanyl piuttosto che di Covid-19, incidenti stradali, cancro e suicidio.
È doloroso e al tempo stesso fondamentale ragionare sulle cause di questi dati, in un momento di crisi globale così esasperata. Abbiamo bisogno di qualcosa che ci anestetizzi? Che ci dia dei picchi di felicità? Le conseguenze immediate della pandemia, oltre alla diffusione del virus e alla mortalità si sono viste fin da subito con l’aumento di depressione, ansia, alcolismo, violenza domestica. Non stupisce quindi che in questa circostanza anche l’uso delle droghe sia aumentato e ci domandiamo quali altre conseguenze la pandemia porterà con sé. Forse in corso adesso, sotto i nostri occhi, ma senza che ancora ne possiamo avere piena coscienza.
Fentanyl test strips
Le fentanyl test strips (FTS) sono un metodo semplice, economico efondamentale per prevenire l’overdose da farmaci. Si tratta di strisce di carta in grado di rilevare la presenza di fentanyl in qualsiasi forma, che sia in pillola, polvere o liquido. Basta inserire la striscia in acqua contenente una piccola quantità di sostanza e attendere qualche minuto per il risultato. Queste strisce sono semplici da usare e possono essere utilizzate ovunque e da chiunque. Si tratta di uno strumento potenzialmente salvavita, garante di un uso e un’indagine consapevole delle sostanze in questione.
Uso consapevole della droga
Le recenti statistiche sulle overdosi legate al fentanyl sono allarmanti e indicano la necessità di un accesso esteso all’uso delle FTS. Sebbene il ragionamento possa non suonare immediato, un uso consapevole della droga, da parte di un fruitore è fondamentale. Può essere un grande sostegno dato a un individuo che sia affetto da dipendenza, così come uno strumento per accorgersi di quello che personalmente si assume o che qualcuno vicino a sé consumi. Si tratta di uno strumento di riduzione del danno, che deve essere utilizzato e distribuito in un’ottica di prevenzione e intervento, che vada oltre ragionamenti semplicistici sull’uso e abuso di sostanze.
Prevenire l’overdose da Fenantyl
Negli Usa, lo scorso aprile, è stato approvato che i finanziamenti federali possano essere utilizzati anche per acquistare le fentanyl test strips a fini di ricerca, clinici e di salute pubblica. Ovviamente la gestione degli strumenti di riduzione del danno da droghe cambia da stato a stato, ma in generale gli Usa hanno sempre mostrato una certa avversione verso gli stessi. Se siamo ancora lontani da una concezione convenzionale degli strumenti che riducono il danno è invece diffuso su più ampia scala il farmaco per invertire i sovradosaggi.
Sarebbe auspicabile continuare a muoversi verso un’ottica preventiva, che ponga una maggiore luce sugli strumenti di diffusione della consapevolezza.
Trattamento della dipendenza
La dipendenza da fentanyl viene trattata, come quella da altri oppiacei, tramite l’uso di farmaci quali la buprenorfina, il metadone, il naltrexone uniti spesso a terapia cognitivo-comportamentale. Questo binomio di cure ha dimostrato una grande efficacia nel trattamento della dipendenza. Per quanto riguarda la terapia cognitivo-comportamentale, si tratta di un metodo di intervento evidence-based che aiuta a modificare le aspettative e i comportamenti di consumo di droga del paziente, gestire i fattori scatenanti e si fonda su un sistema di rinforzo che spesso premia i pazienti sulla base dei test antidroga negativi. L’efficacia di questi interventi è garantita quando utilizzati insieme.
Il fentanyl in Italia
Il fentanyl è giunto anche in Italia. Rientra nella categoria di nuove droghe, nonchè ultime arrivate sul mercato illegale, ancora poco conosciute, ma già molto diffuse. Come suddetto il problema principale del consumo risiede non tanto nella ricerca esplicita della sostanza, quanto nella possibilità di trovarsi ad assumerla mischiata con altre droghe, quali l’eroina.
Nel nostro paese non si può parlare di emergenza da fentanyl, ma di pericolo in quanto farmaco contaminante e quindi molto pericoloso. Sono comunque diffusi i derivati del fentanyl e una rete di traffici molto feconda avviene online sul web e sul deep e dark web. Con il monitoraggio di di questi canali di e-shop a ottobre 2021 sono state sequestrate dosi ingenti di sostanze e arrestati alcuni dei trafficanti coinvolti.
Rimane salda l’idea che le operazioni di prevenzione, intese come diffusione della consapevolezza e della conoscenza delle sostanze stupefacenti e del loro uso, siano strumento fondamentale per far fronte alla convivenza da sempre esistente con l’uso, abuso, traffico e diffusione delle droghe. Finché l’uomo esisterà, esisteranno le sostanze e si evolveranno con lui. È bene quindi abbracciare un’ottica preventiva, che unita all’intervento e al sostegno possa dare un reale apporto e supporto alla situazione esistente, piuttosto che rafforzarne lo stigma.
Le scelte, qualsiasi esse siano, devono essere fatte in maniera consapevole.