Ossigeno su Marte: fenomenali i progressi finora raggiunti dalla missione Marte 2020. Il rover Perseverance è atterrato sul corpo celeste lo scorso 30 Luglio, portando sul pianeta un macchinario rivoluzionario, figlio di un progetto destinato a fare la storia. Si tratta del Mars Oxygen In-Situ Resource-Utilisation Experiment, o più semplicemente di Moxie.
Moxie è un macchinario capace di trasformare anidride carbonica in ossigeno. Le sue dimensioni sono ridotte e pari a quelle di un tostapane, con un peso di soli 17 kg sul pianeta rosso, pari ad una tonnellata sul nostro pianeta. Lo scorso 20 aprile Moxie ha generato i primi 5 grammi di ossigeno.
Trasferirsi su Marte non sarà fantascienza
Fare i bagagli e andare a vivere su Marte potrebbe non essere uno scenario così lontano. Gli scienziati stanno già predisponendo gli strumenti necessari alla sopravvivenza, tra cui Moxie. Pensato dal Laboratorio NASA Jet Propulsion Lab di Pasadena o più semplicemente JPL, si tratta di uno strumento indispensabile. L’aria marziana è ricca di anidride carbonica, presente al 96%. L’agenzia spaziale americana stima che per portare 4 astronauti sul Pianeta rosso occorrerebbero 7 tonnellate di carburante per missili e 25 tonnellate di ossigeno. La trasformazione di ossigeno in loco sarebbe una soluzione molto meno dispendiosa che renderebbe abitabile il territorio.
Ossigeno su Marte e difficoltà
Non si tratta di un progetto semplice. L’innovativo Moxie presenta ancora dei problemi. Lo strumento è in grado di produrre 10 gr di ossigeno l’ora, e per farlo deve portare la temperatura a 800°C. Il dispendio energetico è molto elevato, e non permette al rover Perseverance di svolgere altre attività durante il processo. Ma Moxie e Perseverance, riallacciandosi al latino, costituiscono parole chiave come “Presto” e “Perseveranza” e non possono che migliorare nel tempo. Gli scienziati prevedono di ottenere quantità di ossigeno 9 volte superiori in soli due anni, e di utilizzare Moxie anche per la produzione di carburante per il rientro sulla terra. La fase di sperimentazione non è finita. Sarà testata la capacità di Moxie di produrre ossigeno in ogni momento della giornata e condizione atmosferica. Infine si verificherà l’eventuale presenza di temperature limite e si lavorerà per ottimizzare il suo funzionamento.
Elena Marullo