Stop alla pubblicazione di CV e certificato penale degli aspiranti onorevoli: questa è la nuova proposta di legge di ‘Noi Moderati’.
Nel mirino c’è la legge Spazzacorrotti
La proposta di legge del deputato centrista Giuseppe Bicchielli, del partito ‘Noi Moderati‘, sta sollevando diversi dubbi alla Camera.
La legge ha l’obiettivo di vietare, a ridosso delle elezioni, la pubblicazione dei CV e del certificato penale degli aspiranti deputati e senatori, a protezione della loro privacy.
L’iniziativa di legge nasce essenzialmente dalla constatazione che l’introduzione dei predetti obblighi (relativi al curriculum e al casellario giudiziario) pur muovendo dal principio di trasparenza, hanno in realtà trascurato e inficiato l’aspetto del rispetto della privacy, rigorosamente garantito dal nostro ordinamento giuridico
La legge attualmente in vigore, secondo il deputato, lede la riservatezza dei dati.
Questa, infatti, non richiede l’espresso consenso degli interessati per la pubblicazione dei loro CV e certificati giudiziari; e non definisce il “lasso di tempo entro cui tali dati debbono rimanere pubblicati sul sito web del partito/lista elettorale“.
Infine, tali informazioni “non sono richieste all’atto di accettazione delle candidature e, pertanto, non necessari ai fini della convalida delle stesse”.
CV e certificati penali: come funzionano le elezioni oggi
La proposta di legge di ‘Noi Moderati‘ consiste nell’abrogazione dei commi 14 e 15 dell’art.1 della legge 9 gennaio 2019 n.3′.
La legge, comunemente nota come “La Spazzacorrotti“, è una legge anticorruzione entrata in vigore il 31 gennaio 2019, durante il governo Conte I, su iniziativa dell’allora ministro della giustizia Alfonso Bonafede.
Tale legge venne intitolata: “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonche’ in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici“.
Come si legge nel comma 14 prevede che:
Entro il quattordicesimo giorno antecedente la data delle competizioni elettorali di qualunque genere, escluse quelle relative a comuni con meno di 15.000 abitanti, i partiti e i movimenti politici hanno l’obbligo di pubblicare nel proprio sito internet il curriculum vitae fornito dai loro candidati e il relativo certificato penale rilasciato dal casellario giudiziale non oltre novanta giorni prima della data fissata per la consultazione elettorale
Il comma 15, invece, certifica l’obbligo di pubblicare “in maniera facilmente accessibile” il CV e il certificato penale dei candidati.
In apposita sezione, denominata «Elezioni trasparenti», del sito internet dell’ente cui si riferisce la consultazione elettorale, entro il settimo giorno antecedente la data della consultazione elettorale, per ciascuna lista o candidato ad essa collegato nonche’ per ciascun partito o movimento politico che presentino candidati alle elezioni
[…]
La pubblicazione deve consentire all’elettore di accedere alle informazioni ivi riportate attraverso la ricerca per circoscrizione, collegio, partito e per cognome e nome del singolo candidato
La legge Spazzacorrotti sarà cancellata?
Non è la prima volta, nelle ultime settimane, che la legge Spazzacorrotti viene presa di mira.
Il partito di Giorgia Meloni, infatti, ha recentemente avanzato una proposta sulla prescrizione, firmata da Ciro Maschio, che smonterebbe le basi della legge Bonafede.
Secondo la Spazzacorrotti, il termine di prescrizione si interrompe per sempre dopo la prima sentenza.
Secondo la proposta di FdI, invece:
Il termine di prescrizione tornerebbe a correre per tutta la durata del processo, con due periodi di sospensione di 18 mesi ciascuno dopo le decisioni di primo e di secondo grado.
Al tempo stesso resterebbe in vigore l’improcedibilità (introdotta dall’ex ministra del governo Draghi, Marta Cartabia): così, anche se il reato non si prescrive, il processo continuerà a interrompersi al superamento di certi limiti di tempo
Un altro punto che verrebbe demolito è quello del conto alla rovescia della prescrizione.
Attualmente, secondo la legge Bonafede, in caso di reati continuati, il termine decorre a partire dall’ultimo reato contestato.
FdI, al contrario, propone che la prescrizione si calcoli separatamente per ogni reato, così come previsto dalla legge ex Cirielli (approvata nel 2005 sotto il governo Berlusconi II).
La differenza sta nel fatto che, spesso, i reati continuati ricoprono lassi di tempo molto lunghi. Perciò, procedendo a scaglioni, come propone FdI, la prescrizione potrebbe arrivare molto prima.
Al momento, la proposta di Bicchielli non è ancora stata discussa.
Le proposte del deputato FdI, Maschio, potrebbero invece essere calendarizzate ed esaminate in Commissione entro i prossimi due mesi.