Oscar 2019 – tutte le nomination e i pronostici di quest’anno

oscar 2019 ultima voce

Il prossimo 24 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles si terrà la cerimonia degli Oscar, i premi più importanti per il mondo del cinema.

A guidare le nomination, con dieci candidature ciascuno, sono Roma di Alfonso Cuaròn e La Favorita di Yorgos Lanthimos.

Seguono A star is born e Vice, entrambi con otto nomination.
A sorpresa, ci sono ben sette nomination anche per Black Panther, primo film di supereroi della storia del cinema ad essere nominato come miglior film.
Meno candidature del previsto per Bohemian Rhapsody, nominato solo in cinque categorie, ma che stravince al botteghino.

Ad ogni modo le nomination sono:

 MIGLIOR FILM:

Data favorita dai pronostici, Roma, la pellicola di Alfonso Cuaròn (in Italia distribuita su Netflix) ha emozionato il pubblico di tutto il mondo. Già vincitore del Leone d’Oro a Venezia, Roma racconta la storia di una famiglia messicana benestante che vive in un quartiere di Città del Messico, chiamato appunto Roma.

Di sicuro La favorita è l’avversario più temibile per Roma per numero di nomination. Ambientato nel 1700, racconta della regina Anna, donna fragile e viziata e di altre due donne in lizza per diventare le “favorite” della sovrana, mentre il Regno Unito è in guerra con la Francia.

I grandi esclusi dalla top 8 sono Se la strada potesse parlare e First man, candidati ad altri premi.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA:

Il 2019 potrebbe essere l’anno di Glenn Close. In tutta la sua carriera è stata nominata per ben sei volte agli Oscar come migliore attrice e non ha mai vinto. L’ultima sconfitta risale al 2012, quando contro la Margaret Thatcher di Meryl Streep non c’era nulla da fare. Oggi Glenn, a quasi settantadue anni ci riprova con The Wife – Vivere nell’ombra, nel quale interpreta una scrittrice che da molti anni vive all’ombra di suo marito, che si prende il merito di tutte le opere scritte da lei.

Olivia Colman, altra vincitrice del Golden Globe, in La Favorita interpreta la regina Anna. Ma c’è anche chi punta su Lady Gaga, infatti la talentuosa star poliedrica ai Critics Choice Awards è stata premiata ad ex aequo con Glenn Close. In A star is born Gaga interpreta una giovane cantante in ascesa, che vive una tormentata storia d’amore con un musicista alcolizzato, e la sua performance ha convinto pubblico e critica.

Più difficile che trionfino la talentuosa McCarthy (candidata anche ad un Razzie Award quest’anno) o la giovane Yalitza Aparicio.

Le escluse di lusso sono la Mary Poppins di Emily Blunt e Rosamund Pike, che in A private war interpreta la reporter di guerra Marie Colvin.

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA:

Il trasformista Christian Bale, che ha già vinto un Oscar nel 2011 per The fighter, si ripresenta otto anni dopo, sempre più irriconoscibile, nel ruolo di Dick Cheney, ex vicepresidente degli Stati Uniti d’America al tempo di George W. Bush. Lo premieranno ancora?

L’avversario più temibile di Bale è di sicuro Rami Malek, che nei panni di Freddie Mercury si è guadagnato un Golden Globe. Un po’ meno quotati i veterani Bradley Cooper, Willem Dafoe e Viggo Mortensen, tutti e tre nominati più volte agli oscar.

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

Nel commovente Se la strada potesse parlare, Regina King interpreta una madre afroamericana che aiuta sua figlia a dimostrare l’innocenza del fidanzato, arrestato ingiustamente. Grazie a questa interpretazione la King si è guadagnata un Golden Globe.

Tra le attrici che possono sconfiggere Regina King c’è sicuramente Amy Adams. Amy, nominata per Vice, è anche più sfortunata di Leonardo Di Caprio (prima che vincesse nel 2016). Infatti la Adams è a quota cinque nomination (con questa sei). E zero vittorie.

Le altre tre attrici nominate sono, invece, le due “favoriteEmma Stone e Rachel Weisz (ma entrambe l’oscar lo hanno già vinto) e la new entry Marina de Tavira, nominata per Roma.

Tra le escluse Claire Foy, con First man. Ma di sicuro Claire, che sta facendo un ottimo lavoro nella serie televisiva The crown, avrà altre occasioni.

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA:

Già vincitore del Golden Globe, Mahershala Ali in Green Book interpreta un pianista afroamericano, che diventa amico di un buttafuori italoamericano. Ali è un volto già noto agli Oscar, infatti era stato premiato nel 2016 per Moonlight (il film che era riuscito a battere La La Land).

Adam Driver, star della nuova trilogia di Star Wars, è nominato per la sua interpretazione in BlacKkKlansMan e potrebbe dare del filo da torcere ad Ali. Lo stesso vale per Sam Elliott, che in A star is born interpreta il fratello maggiore di Bradley Cooper. Più difficile che a trionfare siano Sam Rockwell, già vincitore lo scorso anno per Tre manifesti a Ebbing, Missouri e Richard E. Grant.

Uno degli esclusi di lusso è di sicuro Timothée Chalamet, che lo scorso anno aveva incantato l’Academy grazie alla sua interpretazione in Chiamami col tuo nome. Quest’anno era stato nominato ai Golden Globe per la sua interpretazione in Beautiful Boy, nel quale impersona un giovane tossicodipendente, ma non è bastato per fargli ottenere una candidatura agli Oscar. Ma è giovane. Si rifarà.

 MIGLIOR REGIA:

DOVREBBE VINCERE: Alfonso Cuaròn

Dopo Gravity (grazie al quale è stato premiato come miglior regia nel 2014), Alfonso Cuaròn torna alle sue radici, quelle di Città del Messico. E, da solo, riceve quattro nomination: come produttore, regista, sceneggiatore e direttore della fotografia.

Difficile che Cuaròn non vinca. Ma Spike Lee, alla sua prima nomination agli Oscar come miglior regia, non si arrenderà, e nemmeno Lanthimos. Applausi anche per Bradley Cooper, convincente anche come regista.

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE:

La sfida sembra essere tra Roma e La Favorita. Ma attenzione anche a Green Book, che ha trionfato come miglior sceneggiatura ai Golden Globe.

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE:

Se Spike Lee non dovesse vincere come miglior regia, almeno non tornerebbe a casa a mani vuote.

MIGLIOR FILM STRANIERO:

Dovrebbe vincere…c’è anche da chiederselo?

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE:

Lo Spider-Man afroamericano di Spider-Man: Into the Spider-Verse ha entusiasmato il pubblico, e ha stravinto anche ai Golden Globe, ma attenzione alla strapotere della Pixar, con Gli Incredibili 2.

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE:

Vincerà di sicuro Shallow, da A star is born interpretata da Lady Gaga e Bradley Cooper e scritta dalla stessa Gaga insieme a Mark Ronson, Anthony Rossomando e Andrew Wyatt.

Per quanto riguarda invece i premi tecnici, le nomination sono le seguenti:

MIGLIOR FOTOGRAFIA: Cold War; La favorita; Never look away; Roma; A Star is Born.

MIGLIORE SCENOGRAFIA: Black Panthe; La favorita; First Man; Il ritorno di Mary Poppins; Roma.

MIGLIOR MONTAGGIO: BlacKkKlansman; Bohemian Rhapsody; Green Book; La favorita; Vice.

MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE: Black Panther; BlacKkKlansman; Se la strada potesse parlare; L’isola dei cani; Il ritorno di Mary Poppins.

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI: Avengers: Infinity War; Cristopher Robin; First Man; Ready Player One; Solo: A Star Wars Story.

MIGLIOR SONORO: Black Panther; Bohemian Rhapsody; First Man; A quiet place; Roma.

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO: Black Panther; A Star is Born; Bohemian Rhapsody; First Man; Roma.

MIGLIORI COSTUMI: La ballata di Buster Scruggs; Black Panther; La Favorita; Il ritorno di Mary Poppins; Maria Regina di Scozia.

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA: Border; Maria Regina di Scozia; Vice.

Infine gli altri premi:

MIGLIOR DOCUMENTARIO: Free Solo; Hale County this morning, this evening; Minding the gap; Of fathers and sons, RBG.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO: Black Sheep; End Game; Lifeboat; A night at the garden; Period. End of sentence.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: Detainment; Fauve; Mother; Marguerite; Skin.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DI ANIMAZIONE: Animal Behaviour; Bao; Late Afternoon; One small step; Weekends.

 

Marialuisa Sorge

Exit mobile version