Osama Bin Laden, considerato la mente dell’attentato terroristico alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, è stato ucciso esattamente sei anni fa durante una complessa operazione della Marina USA.
Il 2 maggio 2011 i Navy SEALs, le leggendarie Forze Speciali della Marina statunitense, sono piombati in piena notte nel nascondiglio del ricercato numero uno ad Abbottabad, in Pakistan. Nel corso dell’operazione, durata circa 40 minuti, venne abbattuto uno degli elicotteri USA utilizzati per il blitz.
Oltre a Bin Laden, furono uccisi altri tre uomini e una donna, mentre altre due donne rimasero soltanto ferite. Nella successiva conferenza stampa, il consigliere antiterrorismo della Casa Bianca John Brennan spiegò che la donna uccisa era probabilmente una delle mogli del terrorista, rimasta uccisa perché utilizzata come scudo umano. Non è chiaro però se sia stata lei a frapporsi tra il marine e Bin Laden, o se quest’ultimo l’abbia usata come scudo.
L’intera operazione venne seguita in diretta dalla Situation Room della Casa Bianca. In molti ricordano la foto che ritrae i volti tesi dell’allora presidente Barack Obama e dei suoi collaboratori. Prima fra tutti Hilary Clinton. La sua espressione sconvolta rende bene l’idea della reazione suscitata dalla notizia della morte del capo di Al-Qaeda negli USA.
L’annuncio della morte di Osama Bin Laden avvenne in diretta televisiva. Il presidente Obama comunicò al mondo intero che “giustizia è stata fatta“. E sottolineò che il leader di Al Qaeda era stato ucciso “dagli Stati Uniti” grazie al suo team antiterrorismo.
Osama Bin Laden ucciso sei anni fa: la complessa operazione dei Marines USA
Osama Bin Laden è stato ucciso nel 2011 dai Navy SEALs, dopo una caccia durata 10 anni. Nel dicembre 2001 è riuscito a sfuggire a un attacco americano a Tora Bora, al confine tra Afghanistan e Pakistan.
L’Amministrazione USA ha successivamente fornito tutti i dettagli dell’operazione. L’uomo è stato tenuto sotto controllo per diversi mesi. Gli Stati Uniti sono così entrati in possesso di un numero crescente di informazioni riguardo il nascondiglio del capo di Al-Qaeda. In questo modo venne prima localizzata in Pakistan l’area in cui operava, e poi il suo nascondiglio ad Abbottabad.
Il 29 aprile 2001, dopo 5 briefing tra marzo e aprile per verificare l’esattezza delle informazioni, Obama ha autorizzato il raid. I due elicotteri con a bordo 25 uomini dei Navy SEALs sono partiti probabilmente dall’Afghanistan. Dopo un viaggio di una quarantina di minuti sono atterrati ad Abbottabad.
A quel punto i Marines si sono inoltrati nella villa-nascondiglio di Osama Bin Laden. Gli agenti hanno ucciso il terrorista con un colpo in faccia e hanno preso in custodia il suo corpo. Nell’azione hanno perso uno dei due velivoli.
Le fonti hanno raccontato:
”Quando siamo entrati, siamo rimasti scioccati da ciò’ che abbiamo trovato: un edificio unico, otto volte più grande delle altre case, costruito nel 2005, accesso vigilato, un valore approssimativo di un milione di dollari, ma nessuno telefono né collegamento a internet. Nel raid abbiamo perso un elicottero a causa di problemi meccanici. Il velivolo è’ stato fatto esplodere dal suo stesso equipaggio. Le forze d’assalto sono rientrate con l’altro elicottero. Nessun civile è stato colpito”.
Il corpo di Bin Laden è rimasto nelle mani degli americani per sole 12 ore, dopodiché è stato sepolto in mare. Prima della sepoltura è stato anche concesso un tradizionale funerale islamico. La cerimonia si è svolta a bordo della portaerei americana Carl Vinson, nelle acque settentrionali del Golfo Persico.
Ranjitha Mancini