Cosa seminare in aprile? Chi più ne ha, più ne metta! Ad aprile la primavera è già arrivata da un po’ ed è il periodo ideale per seminare, direttamente nel proprio orto oppure in vaso, i frutti e gli ortaggi che tra qualche mese si raccoglieranno.
Si dia dunque il via alle coltivazioni più disparate, a secondo di ciò che si preferisce e soprattutto dello spazio che si ha a disposizione.
Trapianto e semina
In questo periodo ci si può dedicare al trapianto in piena terra delle piantine che si è fatte crescere in vaso nel mese di marzo, quando le temperature erano ancora troppo basse e incerte per la semina all’aperto.
Le coltivazioni principali cui potersi dedicare in aprile sono: pomodori, zucchine, peperoni e melanzane, senza tralasciare le piante aromatiche come basilico e prezzemolo. Ideale anche la semina di rucola e lattuga, molto salutari e utili per i freschi piatti estivi.
Basta approfondire la ricerca che la domanda “Cosa seminare in aprile?” avrà immediata risposta:
Nell’immagine sopra, oltre alla distinzione tra la semina in campo e quella in semenzaio (l’ambiente protetto dove si seminano gli ortaggi così da avere, dopo qualche mese, le piantine da trapiantare), sono indicate anche le fasi lunari del mese di aprile.
Cosa seminare in aprile seguendo il calendario lunare
I giorni di luna crescente sono considerati ideali per la semina in campo di carote, melanzane, peperoni, pomodori, angurie e meloni, e per trapiantare le piantine di sedano, porri, fave e fagioli, già fatte crescere al riparo.
Durante i giorni di luna calante, invece, ci si può dedicare alla semina o al trapianto di lattuga, porri, sedano, cipolla, radicchio e spinaci primaverili. Chi possiede un frutteto, in luna calante potrà procedere con all’innesto di meli e peri.
Prossimo step dopo la semina
Il mese di maggio è importantissimo per la cura e il sostengo delle piantine. Si dovrà procedere con il controllo delle erbacce infestanti e diradare le piante seminate vicine.
Altrettanto fondamentale sarà fornire i giusti sostegni per le piante che ne hanno bisogno e monitorare gli eventuali parassiti che possono attaccare le coltivazioni.
E poi non resterà che attendere per gustare il prelibato e meritato raccolto!
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Annachiara Cagnazzo