Ribattezzato Mobile Angel, il nuovo orologio antiviolenza permette alle vittime di maltrattamenti di richiedere l’aiuto immediato delle forze dell’ordine
Orologio antiviolenza, come funziona
Il progetto di diffondere il dispositivo antiviolenza, era stato annunciato il 30 novembre 2021 dai Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, dalla Sezione fasce deboli della Procura della Repubblica partenopea, dalla Fondazione Vodafone Italia e dalla Soroptimist International Club Napoli. Dopo la sperimentazione partenopea effettuata tra il 2018 e il 2019, il progetto verrà esteso anche a Milano e a Torino.
Il 19 marzo 2023, nella caserma Pastrengo di Napoli, è stato installato il primo orologio ad una donna di 36 anni (uno dei 45 dispositivi a disposizione), madre di due figli, che aveva denunciato l’ex, il quale l’aveva minacciata di ucciderla e di seppellire il suo corpo in un luogo isolato.
L’orologio è dotato sia di un sistema di localizzazione in tempo reale, sia di un sistema di allarme, collegato direttamente alla Centrale Operativa dell’Arma dei Carabinieri. Premendo un tasto al lato del quadrante, è possibile richiedere l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, che avranno a disposizione le coordinate geografiche precise.
Alcuni dati
Come si legge nel report settimanale del Servizio Analisi Criminale, dal primo gennaio 2023, sono state uccise 26 donne, 25 delle quali hanno trovato la morte in contesti affettivi e familiari. 16 sono state vittime di partner o ex partner.
Questi dati registrano un leggero aumento rispetto a quelli del 2022.
In merito al nuovo orologio antiviolenza, Adriana Versino, presidente di Fondazione Vodafone Italia, ha affermato:
Sosteniamo il progetto Mobile Angel perché crediamo che la tecnologia possa contribuire al contrasto della violenza di genere e possa dare uno strumento in più alle donne che si trovano in situazioni di rischio, aiutandole anche a trovare la fiducia e la sicurezza necessaria per ritrovare la propria libertà e la propria indipendenza
Nel 2023, per le donne è ancora un’utopia riuscire a sentirsi al sicuro.
Dai dati emerge che la parità di genere non sia che un obiettivo ancora molto lontano. L’8 marzo, in occasione della Festa della donna, è stato pubblicato un rapporto da UN Women, nel quale si afferma che per raggiungerla saranno necessari ancora 300 anni. L’attuale scenario globale e sociale, tra cui i conflitti, la pandemia COVID-19, i cambiamenti climatici e gli atteggiamenti negativi nei confronti della sessualità e della salute, aggraverebbero ulteriormente la situazione.
Margherita Buzzoni