L’anoressia è una malattia subdola che miete vittime sempre più giovani. Si stima che l’età di esordio di questo disturbo alimentare possa essersi abbassata a otto anni. Ma cosa porta una persona, non sempre adolescente, ad entrare in questo tunnel apparentemente senza uscita?
In una società in cui il modello estetico è quello delle modelle magrissime e degli addominali scolpiti, i media hanno sicuramente un ruolo alle origini dell’anoressia.
Quante volte vi è capitato di vedere pubblicità di barrette dimagranti? O, ancora peggio, di attrezzi da ginnastica venduti insieme ad un manuale per mangiare sano e un metro a nastro?
Alle origini dell’anoressia
Ma sarebbe riduttivo imputare i disturbi alimentari solo ai media. Spesso l’anoressia si manifesta come risposta ad un bisogno di controllo. Viene vista come il traguardo che permetterà di sistemare tutti i problemi della vita. E in molti casi le ragazze, ma non solo loro, sono disposte a tutto per raggiungerlo.
Vanno su Internet a cercare consigli per dimagrire. Non ci vuole molto perché trovino qualche account Instagram o gruppo Telegram a tema.
Qui i componenti si supportano a vicenda, pubblicando foto di costole sporgenti o i loro assurdi diari alimentari. Che ovviamente tengono conto delle calorie di ogni singolo pasto. Ecco un esempio di cosa si può trovare in un gruppo Pro Ana pubblico.
Colazione: barretta Vitasnella. 93 calorie. Pranzo: finocchio crudo senza condimenti. 31 calorie. Cena: due uova sode.
Ma non è finita qui. Fino a qualche anno fa non era difficile trovare dei veri e propri blog che promuovevano l’anoressia dando consigli assurdi.
Mangia sempre meno di quanto consumi. Bevi un bicchiere di acqua dopo ogni boccone per saziati prima. Punisciti ogni volta che mangi più di quanto programmato.
Spesso chi cerca di diventare anoressico cerca ispirazione guardando immagini palesemente ritoccate. Questo fenomeno è conosciuto come Thinspo, versione contratta di Thin Inspiration.
Un controllo fuori controllo
Quello di cui queste persone non si rendono conto è che alla fine, riducendo le calorie in modo così drastico, nell’anoressia ci si finisce comunque. Certo, avere il controllo è una bella sensazione. Ma verrà presto sostituita da un senso di scollegamento dalla realtà e altre spiacevoli conseguenze. Ad esempio svenimenti, problemi intestinali e amenorrea, giusto per citarne alcuni.
Un disturbo che uccide
Per fortuna esistono anche blog che combattono i disturbi alimentari, spesso gestiti da persone che ne sono uscite. Per combattere in modo più sistematico i disturbi alimentari servirebbe una legge vera e propria. Che, però, in Italia, ancora non c’è.
Silvia Luisa