Se sull’origine della Luna da un impatto tra la prototerra e un pianeta più piccolo non ci sono molti dubbi, troppo grande per essere un corpo catturato dalla gravità terrestre, sui particolari di dubbi ce ne sono parecchi.
Ora arriva notizia dall’Università della California del sud, di una ricerca pubblicata su Earth and Planetary Science Letters che rafforza i dubbi sulla comprensione dell’impatto da cui si è originato il nostro satellite.
Ma è importante capire così a fondo come si è formata la Luna e come si sono formati gli altri satelliti del sistema solare?
Sì lo è, non solo per amore della conoscenza. Diventa immediatamente comprensibile se vi dico che la presenza della Luna è importante, forse essenziale, per la presenza di vita sulla Terra, infatti la luna stabilizza l’asse di rotazione della Terra e questo è fondamentale per la stabilità del clima.
In poche parole lo scenario ipotizzato più accreditato è che un corpo della grandezza di Marte che gli scienziati chiamano Teia abbia impattato con la Terra scaraventando in orbita ampie porzioni della sua crosta superficiale e in parte del mantello, poi questo materiale dagli strati superficiali del nostro pianeta si aggregò a formare la Luna.
Esisteva già una discrepanza che teneva il dibattito ben vivo su questo scenario, la Luna è più ricca di ossidi di ferro della Terra, ora la ricerca condotta da Essam Heggy ricercatore della suddetta Università insieme a Wes Patterson della John Hopkins ed altri colleghi studiando i dati forniti dal Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA, afferma che la polvere che si trova sul fondo dei crateri lunari, specie i più grandi, è ancora più ricca di metalli di quanto si pensava.
Qual è il punto? Che la crosta terrestre è povera di metalli, ovviamente uno scenario in cui la Luna si è formata dagli strati più superficiali della Terra “grattati” via dall’impatto con Teia non si accorda con questa ricchezza di metalli del nostro satellite.
Ipotesi su come va modificato lo scenario sull’origine della Luna per giustificare questa ricchezza di metalli?
Una possibilità è che l’impatto con Teia sia stato più devastante e porzioni più profonde del mantello terrestre siano state scaraventate in orbita. Un’altra possibilità è che l’impatto sia avvenuto in una fase in cui la Terra era ancora un oceano di magma. Infine un’altra ipotesi riguarda invece il modo e i tempi (più lunghi e complicati) in cui la Luna si sarebbe raffreddata, una tesi già in circolazione da tempo tra l’altro.
Roberto Todini
Molto interessante e ben scritto l’articolo.
In fondo non è male che alcune pagine del libro della storia della terra siano ancora chiuse.
Una riflessione: dato che avere un satellite di tipo lunare è indispensabile alla vita sulla terra, il fatto che il nostro satellite sia nato in seguito a un evento catastrofico, ci deve far riflettere sulla rarità della vita evoluta nell’universo.
Stefano.