Dimmi a che ora mangi e ti dirò se ingrasserai.
Questa potrebbe essere, in sintesi, la conclusione di un nuovo studio, pubblicato su Current Biology, che sottolinea l’importante ruolo giocato dal ritmo circadiano (il nostro orologio interiore) sul metabolismo.
Secondo questo studio, la quantità di calorie, grassi e carboidrati che bruciamo a riposo (REE, dall’inglese Resting Energy Expenditure) dipende dall’ora del giorno. Dai risultati emerge come durante il tardo pomeriggio e la sera il nostro corpo brucia quasi il 10% in più di calorie rispetto alla tarda notte e alla prima mattina. La mattina invece risulta il momento ideale per bruciare i carboidrati, mentre i grassi, così come le calorie, vengono bruciati meglio la sera.
Ma che cos’è il ritmo circadiano e perché è importante?
Il termine deriva dal latino circa (intorno) e dies (giorno) ed è il sistema che scandisce le oscillazioni e le variazioni che avvengono all’interno di un organismo nelle 24 ore. Esso regola i ritmi biologici degli esseri viventi (dalle piante agli umani) in sintonia con l’ambiente.
Il circolo circadiano, dunque, si mantiene sincronizzato con il ciclo del giorno e della notte tramite, ad esempio, l’esposizione alla luce solare. Questo spiegherebbe perché mangiare e dormire in modo irregolare, due dei fattori in grado di destabilizzare maggiormente questo ciclo, potrebbero portare alcuni individui a prendere peso.
Lo studio
Lo studio pilota ha visto il coinvolgimento di 7 persone e si è svolto in uno “speciale” laboratorio privo di finestre, connessione ad internet o telefoni. Queste caratteristiche erano indispensabili per impedire ai sette partecipanti di capire che ore fossero all’esterno. Inoltre, a ciascuno dei partecipanti era stato fornito un orologio, regolato dai ricercatori, che veniva spostato in avanti di 4 ore ogni giorno. Questa variazione oraria è importante perché equivale a viaggiare in tutto il mondo ed attraversare tutti i fusi orari entro una settimana. Inoltre, durante l’esperimento, durato ben tre settimane, ciascuno dei partecipanti doveva andare a dormire e svegliarsi ad una specifica ora.
Poiché lo studio simulava il compiere un giro completo attorno al globo ogni settimana. “L’orologio interno del corpo dei partecipanti non riusciva a tenere il passo,” ha spiegato Jeanne Duffy, co-autrice della ricerca, aggiungendo che “questo ha permesso al team di misurare il REE dei partecipanti in tutte le varie ore biologiche del giorno”.
Per esempio, il consumo calorico a riposo ha raggiunto il picco in media intorno alle 5 di sera. Atre hanno raggiunto il picco intorno alle 2 del pomeriggio ed altre ancora un po’più tardi alle 8 di sera. Le calorie bruciate più basse sono arrivate intorno alle 5 del mattino.
“Questa variabilità è normale per i ritmi circadiani, dice Duffy. Dopotutto, alcune persone sono mattiniere e alcuni sono nottambuli. I tempi dei loro ritmi quotidiani riflettono queste differenze”.
Risultati dello studio
Dai dati ottenuti, è emerso come il più basso consumo di calorie a riposo corrisponda alla fase circadiana della tarda notte, durante la quale la temperatura del nostro corpo scende. Il REE più elevato corrispondeva invece alla fase diametralmente opposta, circa 12 ore dopo, corrispondente al tardo pomeriggio ed alla sera.
Ma è solo il numero di calorie bruciate a riposo che cambia in base alla fase del ritmo circadiano in cui si trova il nostro corpo? Varia anche l’energia? I ricercatori sono riusciti a dare una risposta anche a queste domande misurando il quoziente respiratorio (QR) dei pazienti, ossia il rapporto tra anidride carbonica espirata e ossigeno inspirato. Questo fattore fornisce indicazioni su quale proporzione di grassi e carboidrati vengono utilizzati dal nostro corpo per produrre energia. Dalle loro analisi hanno potuto osservare che anche l’energia variava in base alla fase circadiana. In particolare il QR era più basso (il nostro corpo brucia più grassi per produrre energia) la sera e più alto la mattina (in questo caso più carboidrati).
Conclusione
“Non è solo quello che mangiamo, ma quando lo mangiamo e quando ci riposiamo che influisce su quanta energia bruciamo o trasformiamo in grasso,” ha spiegato Duffy. “Di conseguenza avere abitudini regolari per quanto riguarda il mangiare e il dormire è estremamente importante per la nostra salute.”
Il team è ora interessato a scoprire come l’appetito e la risposta del nostro corpo al cibo variano durante le fasi biologiche della giornata e come questo è influenzato dalla durata e dalla regolarità del sonno.
Maria Di Naro