L’Unione Europea ha ufficialmente varato l’operazione Aspides, una missione cruciale volta a proteggere le navi commerciali minacciate dai ribelli Houthi nel Mar Rosso. Questo impegno rappresenta una risposta decisa agli attacchi sempre più frequenti che mettono a rischio il 12% del commercio mondiale. L’operazione avrà il suo inizio oggi, 19 febbraio.
Partecipanti chiave e rischio percepito per l’operazione Aspides
Belgio, Italia, Germania e Francia sono alcuni dei paesi che hanno espresso la loro partecipazione all’operazione Aspides, ma la Spagna ha deciso di astenersi considerandola “rischiosa”. L’operazione Aspides, definita “rischiosa” da funzionari europei di Bruxelles, implica una sfida significativa ma necessaria per proteggere la libertà di navigazione.
L’operazione Aspides inizia oggi, 19 febbraio, ma non con effetto immediato. L’Unione Europea ha dichiarato però che il via materiale avverrà quando le risorse e gli armamenti saranno effettivamente sufficienti a sostenere uno scontro nel Mar Rosso. L’operazione Aspides durerà circa un anno ma prevede un’eventuale clausola di rinnovo. I partecipanti dell’operazione Aspides sono in primo luogo i membri dell’Unione Europea, e tutti gli organi e le istituzioni comunitarie. Inoltre, si auspica ad un intervento e collaborazione anche con i Paesi Arabi, storicamente alleati dell’Occidente.
Scudo difensivo nel Mar Rosso
Aspides, il cui nome significa “scudo” in greco antico, mira a creare un’efficace barriera difensiva nel Mar Rosso. Questa missione, programmata per un anno con possibilità di estensione, si focalizza sulla difesa delle navi mercantili. L’Italia assume un ruolo centrale, assumendo il comando operativo in mare. Lo scudo difensivo nel Mediterraneo potrebbe avere la partecipazione del Portogallo, Danimarca, Grecia e Paesi Bassi. Oltre alla Spagna, anche il Portogallo non invierà né armamenti né uomini.
Fregata tedesca e Stato di allerta
Anche se l’operazione Aspides è ufficialmente partita oggi, la fregata tedesca Hessen era partita già dall’8 febbraio, equipaggiata con circa 240 persone pronte a fronteggiare eventuali attacchi. In uno stato di allerta permanente, la Hessen è pronta a rispondere a minacce come missili telecomandati, droni e “imbarcazioni kamikaze”. Anche gli altri paesi hanno dichiarato la loro intenzione di inviare fregate nel Mar Rosso: il Belgio invierà la Marie-Louise, la Francia metterà a disposizione le sue fregate che però sono già in viaggio e nelle acque del Mar Rosso.
Focus sulla difesa e limiti d’azione nell’operazione Aspides
L’operazione Aspides è progettata come un’operazione difensiva, consentendo alle navi europee di aprire il fuoco solo per difendere le navi mercantili. Tuttavia, la missione non avrà il mandato di colpire obiettivi a terra contro le posizioni dei ribelli Houthi nello Yemen, al fine di evitare un’escalation nella regione.
Alta però è la preoccupazione dei ribelli Houthi e delle operazioni militari in Iran: Teheran ha infatti aumentato le sue tensioni nei confronti di Israele e dei suoi alleati.
Contesto degli attacchi Houthi e ruolo chiave dell’Italia nell’operazione Aspides
Gli attacchi sempre più frequenti dei ribelli Houthi nel Mar Rosso minacciano il commercio mondiale. L’Italia assume un ruolo cruciale, con il cacciatorpediniere Caio Duilio pronto a partecipare attivamente all’operazione. Il coinvolgimento del parlamento italiano sarà essenziale per l’approvazione ufficiale della missione.
L’Italia, oltre a partecipare attivamente all’operazione Aspides, è stata uno dei primi Stati dell’Unione a sostenere la missione nel Mar Rosso. Il Ministero della Difesa ha richiesto una serie di armamenti alla NATO, tra cui radar volanti e strumenti di controllo e sorveglianza per mantenere la sicurezza totale in tutta l’aera del Mediterraneo.
Secondo Tajani infatti, la missione Aspides è volta a difendere gli interessi geopolitici del Mediterraneo dai ribelli Houthi. Tutti gli armamenti avranno l’obiettivo di difendere e abbattere le armi nemiche; il ministro ha assicurato che, al contrario delle operazioni britanniche e statunitensi, non ci saranno operazioni offensive in Yemen.
Il coordinamento con le altre operazioni
L’operazione Aspides si affianca ad altre iniziative europee come Atalanta contro la pirateria, integrando anche l’operazione Emasoh. Questo coordinamento strategico riflette la necessità di affrontare diverse sfide nella regione marittima, cercando di stabilire una difesa europea coerente. L’operazione Aspides menziona alcuni articoli del TUE – il trattato dell’Unione Europea: gli articoli 42, 43 e 44 prevedono l’uso dei mezzi per difesa militare e civile per la sicurezza internazionale.
L’operazione Aspides rappresenta un passo significativo dell’UE per affrontare le minacce alla sicurezza marittima. Mantenendo una prospettiva difensiva e cercando di evitare un’escalation nella complessa regione del Mar Rosso, l’Unione Europea dimostra il suo impegno per garantire la sicurezza delle rotte commerciali globali e proteggere la libertà di navigazione. È chiaro però che per l’UE l’industria delle armi è al di sopra di ogni risoluzione pacifica.
L’obiettivo di difendere la libera circolazione commerciale nel Mar Rosso è fondamentale per l’economia mondiale e, più in particolare, per i Paesi dell’UE.
Esclusa ogni attività militare di attacco a postazioni sulla terraferma.
Gli equilibrio sono delicatisimi ma il loro mantenimento gioverà anche a ridurre la tensione nel Medio Oriente, politica alla quale bisogna tendere per il futuro.
L’operazione Aspides è un passo importante per la salvaguardia della libera circolazione delle merci nel Mar Rosso.
L’impegno dell’UE è teso a garantire la sicurezza della navigazione alle imbarcazioni che transitano nell’area e, conseguentemente, ad evitare l’aumento dei costi per gli armatori e dei prezzi per i consumatori finali.
È auspicabile, però, che l’operazionepossa mantenere il suo spirito di “deterrenza”, onde evitare l’escalation di tensioni militari già forti nell’area medio orientale.