Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è espresso ieri, martedì 25 agosto, sulla situazione di uno dei settori economici maggiormente danneggiati dall’epidemia da Covid-19, il turismo.
Un settore da sempre sinonimo di esperienza, di scambio interculturale, una concreta possibilità di apprezzare e accogliere usanze e tradizioni completamente diverse dalla nostre. Ma il turismo non è solo arricchimento culturale: è un settore economico che direttamente e indirettamente favorisce il sostentamento di milioni di persone nel mondo e su cui la maggior parte dei governi investe gran parte delle proprie risorse.
Secondo il Segretario Generale, il settore garantisce l’impiego e il lavoro a 1 persona ogni 10 nel mondo, contribuendo indirettamente al sostentamento di milioni di cittadini.
I dati iniziali parlano che nei soli primi cinque mesi del 2020, gli arrivi internazionali legati al turismo sono stati quasi dimezzati e si stima una perdita di 320 miliardi di dollari nelle esportazioni legate al settore.
Stime che vengono riprese anche dall’Organizzazione Mondiale del Turismo dell’ONU (UNWTO) secondo la quale sono a rischio dai 100 ai 120 milioni di posti diretti legati al settore. Non a caso, Guterres sottolinea come il turismo possa essere definito il settore maggiormente danneggiato dalla pandemia.
Un’attenta analisi rivela inoltre come siano state le aziende di piccole e medie dimensioni a subire i danni più gravi, molte delle quali forniscono lavoro a donne e giovani, categorie a rischio.
Il turismo da sempre è un mezzo per raggiungere una maggiore inclusione sociale, favorendo l’inserimento nel tessuto economico di fasce della popolazione che tutt’oggi, in molte aree, sono marginalizzate, tra cui gli appartenenti alle comunità rurali o alle comunità indigene.
Un’occasione dunque per ripartire, non dimenticandoci che potrebbe essere l’occasione per favorire un turismo in linea con gli Obiettivi di Sostenibilità promossi dalle Nazioni Unite (SDGs): un turismo non per forza green, ma comunque attento alla sostenibilità e ai cambiamenti climatici.
Per indirizzare la ripresa, il Segretario Generale ha individuato cinque aree di azione: primo , mitigare l’impatto socio-economico della crisi. Secondo, favorire la resilienza nell’intera catena economica. Terzo, massimizzare l’utilizzo delle tecnologie, promuovendo l’innovazione e gli investimenti. Quarto, favorire la nascita di un modello di turismo più attento alle esigenze ambientali. Infine, sottolinea come in questo nuovo contesto le partnerships siano necessarie per riavviare il settore in modo consapevole e uniforme, garantendo gli standard di sicurezza.
“È stato così doloroso vedere come il settore sia stato devastato dalla pandemia da Covid-19” ha dichiarato il Segretario Generale Guterres “il turismo permette alle persone di godere delle bellezze culturali e naturali del mondo e avvicina le persone le une alle altre, sottolineando la nostra umanità comune. Impegniamoci affinché il turismo riguadagni la sua posizione nel tessuto economico, come foriero di lavoro, di guadagni stabili e protettore del nostro patrimonio naturale e culturale”.
Chiara Nobis