Ondata di calore estiva sconvolge le Alpi: monitoraggio e prospettive

Ondata di calore estiva sconvolge le Alpi

Ondata di calore estiva sconvolge le Alpi, portando con sé temperature eccezionalmente elevate e mettendo a dura prova la resistenza di questa iconica catena montuosa. Le normali aspettative stagionali sembrano essere sfidate da un fenomeno climatico straordinario che sta avendo un impatto significativo su tutte le quote alpine.

Il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova molte parti del mondo e le Alpi non sono da meno. Recentemente, l’intera regione è stata investita da un’ondata di calore straordinaria, mettendo a rischio non solo la comunità locale, ma anche uno degli elementi naturali più iconici della zona: i ghiacciai alpini. Claudio Tei, noto ricercatore e meteorologo del Cnr e del Consorzio Lamma, ha lanciato un monito sull’attuale situazione critica causata da un anticiclone sub tropicale che si è esteso fino all’Europa dalle regioni africane.

Secondo Tei, i modelli meteo indicano che i giorni più caldi sono stati lunedì 21 e martedì 22 agosto, con temperature che potrebbero raggiungere picchi di 38 gradi in alcune città. Queste cifre sono notevolmente superiori alla media stagionale e rivelano la portata eccezionale di questa ondata di calore. Le Alpi occidentali, nei giorni a seguire, potrebbero registrare aumenti di temperatura fino a 10 gradi sopra i valori stagionali. Inoltre, c’è preoccupazione per l’aumento dello zero termico in quota, che potrebbe salire fino a 5.000 metri. Questa tendenza indica che anche le alte quote alpine non sono immuni dalle sfide del cambiamento climatico.

La situazione è particolarmente critica nelle località di fondovalle del Trentino Alto Adige, con temperature eccezionalmente elevate, raggiungendo anche i 38-39 gradi. Queste condizioni estreme si riflettono anche nelle temperature registrate sulla Marmolada. A 3.343 metri di altitudine, la temperatura è salita a oltre 13 gradi, un aumento che evoca ricordi dolorosi dell’estate precedente, quando un crollo della calotta glaciale ha causato una valanga tragica che ha colpito diverse persone. Nonostante l’altitudine, la temperatura continua a sfidare le aspettative, registrando 10 gradi a oltre 3.000 metri, con uno zero termico previsto a 4.700 metri.

La situazione dovrebbe persistere per gran parte della settimana, con qualche segnale di cambiamento atteso verso la fine della settimana. Tuttavia, secondo Tei, è possibile che un vero e proprio cambiamento arrivi solo intorno a domenica 27 o lunedì 28 agosto. I modelli meteo indicano un possibile cambio di circolazione atmosferica che potrebbe portare temperature più vicine alla norma o leggermente inferiori.

In Italia, l’ondata di calore ha colpito molte regioni, tra cui la Toscana, dove le temperature sono state costantemente 6-7 gradi sopra la media stagionale. Le temperature massime previste intorno ai 38-39 gradi sono ben al di sopra delle normali aspettative stagionali di 31-32 gradi. Questo trend si ripete anche in altre parti del Nord Italia, come Milano, Piacenza, Bologna e Torino, dove le temperature possono raggiungere i 37 gradi.

Sebbene la situazione sia critica, c’è un aspetto leggermente positivo per l’Italia: l’aria calda che proviene dal Marocco ruota intorno all’anticiclone in senso orario e raggiunge l’Italia da nord-est, risultando quindi più secca. Questo porta un caldo predominante, a differenza di altre aree come Francia, Svizzera, Germania e Austria, dove l’aria è più umida e afosa.

L’ondata di calore che sta colpendo le Alpi è un segnale tangibile del cambiamento climatico in corso. Mentre la situazione attuale è critica, le prospettive di un cambiamento nella circolazione atmosferica indicano la possibilità di un certo sollievo nei prossimi giorni. Tuttavia, è fondamentale continuare a monitorare da vicino queste situazioni e adottare misure appropriate per affrontare le sfide sempre più pressanti del riscaldamento globale.

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