Secondo un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità, ogni 2 minuti una donna muore a causa di complicazioni dovute alla gravidanza o durante il parto.
Lo studio dell’OMS
Un nuovo rapporto dell’OMS che si basa su ricerche condotte dal 2000 al 2020, ha rivelato che nonostante il tasso di mortalità materna sia sceso del 30%, ogni due minuti una donna muore a causa di complicazioni durante la gravidanza o il parto.
Secondo lo studio, le morti avrebbero visto una diminuzione significativa dal 2000 al 2015, per poi rimanere in gran parte invariati dal 2015 al 2020. A livello globale, il tasso di mortalità è sceso del 34,3% dal 2000 al 2020 (siamo passati da 339 morti materne ogni 100.000 nascite nel 2000 a 223 ogni 100.000 nascite). Nonostante ciò, nel 2020 sono morte circa 287.000 donne, quasi 800 al giorno, ovvero una ogni due minuti.
Il paese che negli ultimi 20 anni ha registrato il calo maggiore è la Bielorussia (del 95,5%), mentre quello con l’aumento maggiore è stato il Venezuela. A livello globale, il 95% di tutte le morti materne registrate nel 2020 si è verificato nei pasi a medio-basso reddito. L’Africa subshariana e l’Asia meridionale hanno rappresentato l’87% delle morti materne, ovvero 253.000. In particolare, l’Africa subshariana ha inciso per circa il 70% (202.000 morti), mentre l’Asia meridionale per circa il 16 % (47.000). Nonostante i dati del 2020, nel corso degli ultimi 20 anni l’Africa subsahariana ha riportato una riduzione del 33%.
A registrare la maggiore riduzione del tasso di mortalità materna tra il 2000 e il 2020, sono state l’Europa orientale e l’Asia meridionale, con un calo pari rispettivamente al 70% e al 67%.
Perché una donna muore in gravidanza o di parto
I decessi in gravidanza, durante o a seguito del parto, sono dovuti a complicazioni sviluppate nel corso della gravidanza o a patologie pregresse. Il 75% delle complicanze responsabili delle morti materne sono il sanguinamento grave (dovuto al parto), le infezioni (per la maggior parte dei casi contratte a seguito del parto), l’aborto non sicuro, l’ipertensione (pre-eclampsia ed eclampsia).
Queste situazioni, gestibili nei paesi ad alto e medio reddito, diventano irrecuperabili nei paesi a più basso reddito, nei quali le donne hanno minore probabilità di ricevere un’adeguata assistenza sanitaria. Ciò vale in particolare per le regioni dell’Africa subsahariana e dell’Asia meridionale, nei quali vi è una forte carenza di operatori sanitari.
Nei paesi ad alto e medio reddito, il 99% delle nascite avviene in presenza di ostetriche, medici o infermieri qualificati. Nei paesi a basso-medio reddito e in quelli a a basso reddito, solo rispettivamente il 78% e il 68% delle nascite vengono assistite da un personale medico qualificato.
Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato che
“La gravidanza dovrebbe essere un momento di immensa speranza e un’esperienza positiva per tutte le donne, ma è tragicamente ancora incredibilmente pericolosa per milioni di donne in tutto il mondo. Queste nuove statistiche rivelano l’urgente necessità di garantire a ogni donna e ragazza l’accesso a servizi sanitari essenziali, nonché la possibilità di esercitare pienamente i propri diritti riproduttivi”
L’obiettivo è quello di ridurre la mortalità materna a meno di 70 morti per 100 000 nati vivi entro il 2030.