OMS: il consumo di tabacco è in calo in tutto il mondo

Il consumo di tabacco

Il consumo di tabacco nel mondo è in calo ed è in decrescita da almeno 25 anni. Secondo il report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il trend positivo è destinato a proseguire nei prossimi anni, nonostante le pressioni dell’industria del tabacco.

Il consumo di tabacco nel mondo

Nel 2000 il consumo di tabacco riguardava una persona su tre, oggi, invece, fuma “solo” una persona ogni 5, per un totale 1,25 miliardi di persone (sopra ai 15 anni). Sono molti i Paesi del mondo in cui la lotta al tabagismo sta dando i suoi frutti e le punte di diamante sono il Brasile, che dal 2010 ha ridotto del 35% i suoi fumatori, e i Paesi Bassi (-30%).

“Negli ultimi anni sono stati fatti buoni progressi nel controllo del tabacco, ma non c’è tempo per compiacersi. Sono stupito dall’impegno che l’industria del tabacco applica per perseguire i suoi profitti a spese di innumerevoli vite. Vediamo che nel momento in cui un governo pensa di aver vinto la lotta contro il tabacco, l’industria del tabacco coglie l’opportunità di manipolare le politiche sanitarie e di vendere i propri prodotti mortali”.

Così si esprime Ruedigher Krech, il direttore del dipartimento di promozione della salute dell’OMS.

Secondo l’organizzazione, infatti, è necessario continuare a mettere in atto politiche di controllo sulla vendita e sul consumo di tabacco e continuare a combattere contro le interferenze dell’industria del tabacco che, al contrario, spinge per incrementarne il consumo. A tal proposito, risale a pochi mesi fa un’inchiesta sulla produzione e il commercio di sigarette elettroniche aromatizzate.

A fronte del netto miglioramento, tuttavia, il consumo di tabacco è ancora troppo elevato e la decrescita non è abbastanza rapida. Infatti, l’obiettivo di ridurre del 30% il consumo globale entro il 2025 non verrà raggiunto, attestandosi con buone probabilità intorno al 25%.

Il consumo di tabacco tra i giovanissimi

Un dato che sta particolarmente a cuore all’OMS è il consumo di tabacco tra i ragazzi. Sempre più bambini di età inferiore ai 15 anni hanno accesso al fumo. In Italia, ad esempio, il 36,6% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni e il 9,6% dei bambini tra gli 11 e i 13 anni fumano almeno una volta al mese.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità:

“L’uso di tabacco tra i ragazzi è abbastanza uniforme in tutto il mondo. Nonostante gli sforzi dei Paesi nell’aumentare la consapevolezza del pericolo del fumo e le restrizioni legali che consentono l’accesso ai soli adulti, i giovani continuano a dichiarare un uso regolare di questi prodotti, il facile accesso all’acquisto e una scarsa preoccupazione per il rischio di dipendenza. Raccogliere dati sugli adolescenti e sulla loro conoscenza, i loro atteggiamenti, le loro pratiche è il modo più efficace per combattere l’industria del tabacco e definire politiche efficaci che ne prevengano il consumo”.

Le zone con il consumo di tabacco più alto

Le zone critiche del mondo, quelle in cui si fuma maggiormente, sono il sud est asiatico, dove fuma il 26,5% della popolazione, e l’Europa, dove il dato si attesta al 23%. Qui, per altro, si stima che entro il 2030 ci sarà il tasso globale più elevato poiché il consumo di tabacco ha un tasso di decrescita molto meno rapido rispetto alle altre aree del mondo.

La situazione in Italia



In Italia, stando ai dati del Ministero della Salute, il 20,5% della popolazione al di sopra dei 15 anni fuma (più di 10 milioni di persone). Il dato è in calo ma, a fronte di un minor numero di tabagisti, aumenta il numero medio di sigarette fumate.

Inoltre, si stima che ogni anno siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93.000 morti: più dei decessi di alcol, aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme.

Il consumo di tabacco e la salute

Sono almeno 25 le patologie direttamente connesse al fumo, tra queste vi sono malattie polmonari croniche e circolatorie. Inoltre, sembra che il 50% dei fumatori abbia un’aspettativa di vita inferiore di 14 anni rispetto ai non fumatori e che i fumatori siano colpiti per un periodo più prolungato da condizioni di salute precarie rispetto ai non fumatori.

Inoltre, com’è noto, anche il fumo passivo provoca danni non indifferenti. Ad esempio, i figli di fumatori sono maggiormente esposti a bronchiolite, polmonite e altre infezioni respiratorie. Ed è stato addirittura dimostrato che hanno maggiori probabilità di sviluppare problemi comportamentali e scolastici. Oltre ad avere il 70% in più di possibilità di iniziare a fumare entro i 15 anni.

Il consumo di tabacco e l’ambiente

Per soddisfare il consumo di tabacco sono necessarie coltivazioni estensive ad ampio raggio che hanno ovvie ripercussioni sull’ambiente: il tabacco viene coltivato in 125 paesi su un’area totale di circa 4 milioni di ettari. Ma quali sono i danni principali?

Insomma, fumare fa male a chi fuma, a chi gli sta intorno e al pianeta. Dunque, è un bene che il consumo di tabacco nel mondo sita diminuendo, ed è giusto che si faccia di tutto per accelerare questa tendenza positiva.

Arianna Ferioli

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