Omosessuali esclusi dal provvedimento del sindaco di Pontida

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Pontida, la nota cittadina sede del ritrovo annuale del partito della Lega Nord, ha reso nota un’iniziativa che ha generato discussioni e riflessioni. La giunta del comune lombardo in provincia di Bergamo ha infatti stabilito l’azzeramento della tassa sui rifiuti, la famosa TARI. Che bella notizia! Fin qui tutto bene, il provvedimento fa sorridere, soprattutto in un periodo di ristrettezze che la “eterna” crisi economica ha generato e che sembrano non aver mai fine.

Ma esiste un però, infatti se il provvedimento compie il suo dovere alleviando la pressione fiscale dalle tasche dei residenti della cittadina lombarda, non soddisfa gli stessi requisiti dal punto di vista sociale. La decisione assunta dal sindaco Luigi Carozzi, già noto per la recente proposta con cui sperava introdurre i cosiddetti parcheggi rosa solo per le donne eterosessuali e comunitarie, è valida solo per alcuni cittadini.Sembra, infatti, escluderne una categoria i cui diritti risultano quotidianamente calpestati.




Risulta così che gli omosessuali sono sì ricompresi, ma in un’eccezione che, seppur negata dal sindaco stesso, trova conferma nell’elenco delle “categorie” dei soggetti presenti nella delibera. Quest’ultima ricomprende, tra i beneficiari, i contraenti matrimonio civile, matrimonio concordatario o altro matrimonio religioso celebrato davanti a ministri delle confessioni diverse dalla cattolica, riconosciuti però dallo stato italiano.

Le unioni civili, non espressamente specificate, si considerano dunque escluse, e di conseguenza le unioni omosessuali. 

Il provvedimento come detto lascia perplessi e provoca reazioni. Tra esse, degna di essere segnalata, è proprio quella del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, il quale in uno slancio di tolleranza ha dichiarato: “Non sono d’accordo, le coppie sono coppie, le mamme sono mamme“.




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Probabilmente non c’è molto da aggiungere considerata tale dichiarazione.

L’episodio discriminatorio desta interrogativi e lascia un amaro senso di sconcerto di fronte a comportamenti che, in questo caso, restringono la libertà e i diritti di cittadini secondo le loro abitudini sessuali.

Ricordiamo quanto sancito dall’art. 3 della nostra Costituzione, che così recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali“.

 

                                                                                                                                                                            Turi Ambrogio

 

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