Se la vostra sessualità non vi va proprio giù e magari andate a dormire ogni giorno sperando di risvegliarvi etero, beh potreste soffrire di omofobia interiorizzata.
L’omofobia interiorizzata consiste nell’accettazione per lo più inconsapevole, da parte di gay e lesbiche di pregiudizi, etichette negative e atteggiamenti discriminatori verso l’omosessualità propria e altrui. Quindi anche se sembra un controsenso, si può essere gay e omofobi allo stesso tempo. Ed è un fenomeno tanto frequente, da poter essere considerato una tappa obbligata del percorso per la scoperta e l’accettazione di sè.
Ma non disperate, non siete obbligati ad affrontarla, basterà usarla come una guida!
1- costruire le basi dell’omofobia interiorizzata…
- Il primo step è nascere e statisticamente è molto facile che siate nati in una comune famiglia etero, secondo un’indagine Istat in Italia il totale delle unioni civili dal 2012 al 2018 era di sole 11.000 coppie. D’altra parte nel 2012 il 73% degli italiani era convinta che l’omosessualità fosse immorale. Dato il contesto è facile che abbiate recepito inconsciamente il messaggio che la normalità sia etero e basta.
- A calcificare questa convinzione ci penserà la scuola, dove imparerete molto presto che frocio è una parolaccia anche peggiore di merda e stronzo. Secondo il sondaggio svolto da Laboratorio Rainbow, tra gli studenti infatti il 10% considera ancora l’omosessualità una malattia. Vi chiederete allora cos’è un frocio e forse mamma e papà vi faranno percepire un certo alone di disagio attorno a questa parola. Forse sarà un altro bimbo più sveglio a spiegarvi che si tratta di un maschio che si comporta come una femminuccia, perchè gli piacciono i maschi. Anche in giro non troverete molti modelli positivi, e quando ne sentirete parlare non sarà molto carino.
- State crescendo e non vi sentite molto a vostro agio quando si parla di froci, sempre a scuola tre studenti su dieci non vogliono neppure sedersi accanto a un coetaneo omosessuale. Ad alimentare la paura ci penseranno anche gli insulti omofobi sui muri affiancati ad un nome. Ma voi tutti questi froci mica li avete mai visti… si nascondono allora, devono pure vergognarsi a quanto pare.
Perfetto, assunte come verità tutte le credenze folkloristiche e gli stereotipi sull’omosessualità, quando ancora non avevate un minimo di senso critico, siete pronti per cominciare a costruirvi sopra le basi della vostra identità.
2- la scoperta della sessualità
- Mentre i vostri compagni cominciano ad approcciarsi al gentil sesso, voi non riuscite a provare la loro stessa eccitazione, ma non ci pensate troppo, l’amore arriverà.
- Accadrà però ad un certo punto che qualcuno di diverso da ciò che normalmente dovrebbe attrarvi vi provochi le famose farfalle nello stomaco. Deve essere un errore, ma la cosa non passa e voi state male. Ansia, senso di colpa e disagio cominceranno a tormentarvi e non perchè non avete chance, ma perchè voi non volevate essere diverso.
- Fate molta attenzione a nascondere il vostro turbamento, potrebbero accorgersene, a voi fa schifo essere frocio. Dissimulate, dissimulate sempre, trovatevi una ragazza e vedrete che passerà, in fondo non avete fatto nulla di male per meritarvi questa disgrazia.
- Inoltre non dimenticatevi di cercare di allontanare ogni sospetto denigrando chi invece ostenta la sua diversità. Potrebbero infettare qualcun altro.
3- (non) accettarsi
Il tempo passa e la situazione non migliora, diciamo che vi siete accettati per come siete più per sfinimento psicologico che con affetto. Non c’è quindi molto altro da fare se non nascondervi come facevano tutti i froci nominati sui muri per strada.
- Non è il momento giusto per uscire allo scoperto, non volete far soffrire nessuno e vi spaventano tutti i limiti che comporta l’essere parte della community. Acqua in bocca, ricordatevi di mentire e costruite tanti piccoli limiti nella vostra vita, non siete comunque i soli a farlo. Secondo l’European LGBTI Survey 2020 condotto dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali , in Italia il 62% degli intervistati evita di tenere per mano il proprio compagno in luoghi pubblici. Lo stesso 62% che afferma di non dichiararsi apertamente mai.
Perfetto! A questo punto l’omofobia interiorizzata ha il controllo della vostra vita, siete in pole position per la vita felice e sicura che tanto sognavate, congratulazioni!
Questa guida, lungi da voler essere un invito all’outing, è solo una presentazione, anche moderata, del disagio che questa condizione porta con sé. La sua severità varia da persona a persona, in base a diversi fattori, sociali, familiari, culturali o di personalità. Non c’è tanto da stupirsi se è il desiderio di essere normali spinga molti a cercare di aggiustarsi con le famosissime terapie riparative. Anche se l’unico effetto assicurato da questa soluzione è solo l’aggravarsi del proprio disagio psichico.
Per riuscire ad affrontare tutto questo serve coraggio e non poco. E se credete che la guida non possa funzionare, beh allora forse è il caso di cambiare strategia.
Non si nasce omofobi, lo si diventa e nemmeno per scelta. Più se ne parla, più diventerà facile accettarsi e parlare di sé, così da permettere un futuro in cui non ce ne sarà nemmeno più bisogno.
Valeria Zoppo