Molto probabilmente si é convinti che tutti i luoghi della Terra siano più o meno accessibili, o quantomeno conosciuti anche a pochi eletti. Esiste tuttavia un’eccezione: North Sentinel Island.
Quest’isola fa parte dell’arcipelago delle Isole Andaman, situate nell’Oceano Pacifico. L’approdo su North Sentinel è interdetto, rispecchiando una stringente politica sui permessi di visto per i visitatori estesa anche alle altre isole dell’arcipelago. Il motivo di tale scelta risiede nella conservazione delle popolazioni locali e la preservazione del loro stile di vita e cultura, oltre che per motivi sanitari. Le isole sono controllate dall’India, che gestisce i rapporti con le popolazioni locali. Molti turisti sono desiderosi di entrare a contatto con queste popolazioni, rappresentate in larga parte dalla tribù Jarawa, e sono disposti anche a corrompere le autorità locali per raggiungere tale obiettivo, come denunciano le associazioni che proteggono questi gruppi umani.
A North Sentinel in particolare vive una tribù ancora più ostile verso l’esterno, che rifiuta qualsiasi contatto con gli estranei dell’isola; talvolta tale atteggiamento è accompagnato anche da atti violenti verso coloro che mettono piede sull’isola senza permesso: infatti nel 2006 due pescatori sono stati uccisi dalla tribù perché avevano ormeggiato la loro imbarcazione sull’isola con il proposito di riposarsi, trasgredendo il divieto imposto. Né la barca, né i corpi vennero mai ritrovati.
L’ultima vittima derivata dalla trasgressione del divieto é John Chau, statunitense in possesso di un visto da turista per le isole Andaman e che aveva tentato piu volte di raggiungere l’isola proibita nei giorni precedenti la sua morte, avvenuta il 16 novembre; allora avrebbe pagato dei pescatori perché lo portassero sull’isola.
L’obiettivo del signor Chau sarebbe stato, secondo alcuni, quello di convertire al cristianesimo gli uomini della tribù di North Sentinel, ma questa tesi non è sostenuta da prove concrete. I due pescatori, testimoni del fatto, hanno affermato che il turista, colpito da un nugolo di frecce degli indigeni, sarebbe stato preso da questi ultimi con un laccio al collo e portato via. Spaventati, i due pescatori erano fuggiti, per ritornare il giorno dopo e ritrovare il corpo senza vita di Chau sulla spiaggia. Infine, hanno informato un prete dell’accaduto, perché diffondesse la notizia alle autorità e ai familiari. Il consolato americano ha già avvertito la famiglia e sono iniziate le indagini sull’omicidio.
Barbara Milano.